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« SE NON CI FOSSE LUI...RITORNA A CASA VINCITORE! »

COMINCIAMO A PRENDERE LE DISTANZE

Post n°4533 pubblicato il 25 Marzo 2023 da monellaccio19
 

 

 

 

 

 

Credo sia il momento giusto, il momento più opportuno perché il nostro governo presentasse all'Unesco la  legittima richiesta: attestare che la "Cucina Italiana" sia considerata patrimonio dell'Umanità, protetta e certificata. Stiamo parlando da tempo di vermi, grilli e farine non affini alla nostra tradizione e alla nostra cultura. Dopo l'approvazione della commissione, tutto l'incartamento approntato sarà trasmesso all'apposito ministero dell'UNESCO  e per la fine del 2025, se non vi saranno intoppi e pregiudizi, dovremmo ottenere la giusta "citazione". Coldiretti esulta e mi sembra giusto: materie prime fondamentali prodotte nel nostro territorio, piatti esclusivi ispirati dalla nostra tradizione, dai nostri usi, costumi, consumi, dalla nostra cultura, sono connotati e identificabili come parte della nostra millenaria storia. Nel concorrere alla presentazione della nostra cucina, scendono in campo anche la gestualità e la manipolazione, oltre alla relazione tra chi appronta e chi condivide, confrontandosi su ciò che si mangia.  Insomma, la nostra forte potenzialità è nelle nostre tante regioni: ognuna ha storie da raccontare, ricette antiche da presentare, lavorazioni artigianali e industriali rispettose di ambiente e territori. La terra poi, fornisce ciò che le spetta se trattata a dovere, se coltivata con amore, se curata con grande esperienza dai nostri coltivatori. Cibo e vino, sono i nostri assi vincenti: insieme sono la base della buona, esaltante e variatissima cucina italiana. Ogni zona del paese ha i suoi fiori all'occhiello e credetemi,  quando c'è amore e rispetto per la terra e per il cibo, allora si vince...facile. Speriamo bene, noi valiamo! 

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 25/03/23 alle 16:46 via WEB
Vengo a leggerti. Nel lontano 1973 io con due dei miei vecchissimi amici, cogliendo l'occasione di un lungo ponte, partimmo per un viaggio in macchina verso Parigi accompagnati da mia moglie e la moglie di Gianci. Un'avventura che non ti racconto, tipica per le nostre esplosive personalità che ci portò ad entrare in Francia subito dopo Montecarlo e puntare dritto su Grenoble e Parigi. Vabbè, il fatto è che nella metropoli francese, all'epoca, per poter mangiare un piatto di spaghetti al sugo, fummo costretti a ordinare cinque porzioni di carne arrosto. Perché? Perché gli spaghetti accompagnavano la carne come contorno!!!! Bella idea del kakkio vero? Buona serata Elena.
 
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