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DA DOVE VENIAMO? E DOVE STIAMO ANDANDO?

Post n°4376 pubblicato il 03 Ottobre 2022 da monellaccio19
 

 

 

 

Parafrasando Flaiano: "La situazione mondiale è grave, ma non è seria". Clinicamente il mondo economico e finanziario è in pessime condizioni, ma il "malato" non è proprio giunto al fine vita. Inimmaginabile pensare alla globalizzazione tanto ambita, tanto desiderata e poi, cominciare a constatare che nel giro di due anni circa, a causa di due eccezionali avvenimenti come il Covid e la guerra in Ucraina, abbiamo compromesso il clima sornione e subdolo del grande fenomeno per il quale siamo (a suo tempo) stati tutti presi dalla fregola. Ci è piaciuto godere di tutti i vantaggi, di tutte le prerogative e di tutti i canali della libera circolazione delle merci, dei servizi e degli scambi. La rete ci ha messo del suo e chi era ben propenso al business non ha perso tempo e si è aperto al mondo intero. Ora improvvisamente le economie di tutti i paesi coinvolti nel grande circo, sono a leccarsi le ferite, a piangere per la mancanza di ciò che serve e soprattutto, dopo aver tenuto a bada il covid pagando prezzi altissimi per la dipartita di tanti umani, siamo a fronteggiare una crisi politica coinvolgente e capricciosa per la sua natura. La guerra, l'invasione russa non può poi tenerci al guinzaglio: certo c'è chi vuole la pace e la vorremmo tutti, ma se noi occidentali accettassimo supinamente, il comportamento dei russi, non so come andrebbe a finire visto che poi tanto pazzo il Vladimir, non lo è! Sicuramente pazzi non sono i grandi della terra che vivono di affari, vivono di produzioni eclatanti e finanziariamente, tra i tanti lussi di cui godono, questo è un privilegio a cui non possono rinunciare, perciò le situazioni sono sotto l'uso continuo dello... stetoscopio! E allora? Delocalizzare volgendo l'attenzione verso quei paesi che producono tecnologia a costi più bassi a scapito della qualità? E le politiche autarchiche che in alcuni paesi raccolgono appoggi elettorali piuttosto interessanti, cosa faranno? Insomma: le incertezza dominano i mercati, gli orientamenti politici e soprattutto coinvolgono i grandi "ricchi", quelli che senza business perderebbero non solo tanti soldi, ma soprattutto i legami con i vari governi (occidentali e orientali) dove spesso il loro zampino interessato, conta molto più di un governo o di un dittatore da quattro soldi! Prudenza, è il momento di essere molto prudenti, ne va del futuro di ogni paese se si faranno scelte scellerate e incomprensibili. 

 
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diego2020200
diego2020200 il 03/10/22 alle 13:30 via WEB
Dal 2008 le cose vanno male per l'Italia. Perso il 10% del PIL, poi recuperato il 4% poi riperso nel 2016 un altro 8%. I tassi che per 10 anni erano a zero sono arrivati a suon di 0,75% alla volta al 5%. Nessuno è interessato alla situazione idrogeologica del territorio, basterebbe obbligare i Comuni a fare lo studio e il piano e finalmente conosceremmo l'ammontare dell'investimento miliardario da sopportare per i prossimi anni. Abbiamo mandato a casa i medici bravi perchè non volevano vaccinarsi e mancano 10,000 medici. Dal 2001 al 2019 sono stati chiusi 194 ospedali e tagliato la sanità di 37 miliardi. Le aziende chiudono, i disoccupati aumentano e si parla di ridurre le tasse. Una persona con quoziente intellettuale minimo avrebbe già capito che siamo falliti. Il debito pubblico aumenterà ancora causa scostamenti e tassi sempre più alti. L'Europa UNITA ci dice che la Francia non ci da l'energia, La Germania non ci da il gas. L'Olanda sta facendo soldi a palate vendendo il gas che produce e noi importiamo 1.000-2.000 clandestini al giorno. Quindi tutto BENE. Il motto è sempre lo stesso VIVA L'ITALIA. Se qualcuno ha il coraggio di smentire quello che ho detto lo ringrazio.
 
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