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SIAMO FUORI DI TESTA

Post n°3882 pubblicato il 12 Aprile 2021 da monellaccio19
 

 

 

 

Dopo oltre un anno dall'assedio del covid, siamo a recepire i primi risultati di analisi, studi ed effetti collaterali, sui danni che la maledetta epidemia abbia procurato agli uomini. Le nostre condizioni personali, le nostre paturnie, la nostra salute mentale, sono oggetto di verifica costante e puntuale: alcuni istituti e alcuni scienziati, giustamente, hanno approfondito i vari aspetti e le varie opportunità che abbiano spinto molti all'autolesionismo e al suicidio. Sono cifre importanti e per la loro gravità, meritano valutazioni che aiutino a capire quanto vi sia oltre il covid19 e quali riflessi o ripercussioni, abbia generato il dannato virus. Poiché le piattaforme digitali, i social e la rete in genere siano risultati i nostri corrispondenti più trafficati e più usati nel lungo tempo, si sono ricercate le cause e i collegamenti opportuni per evidenziare eventuali mancanze nei rapporti che prevalentemente abbiamo e ancora intratteniamo con il digitale. A prescindere dallo smartworking e dalla DAD, peraltro anche loro hanno contribuito a minare la nostra stabilità psichica oltre che fisica, si è notato come tutti i social, più o meno, abbiano manifestato la loro carente policy nei confronti degli utenti.  Il prolungato isolamento che stiamo vivendo ci ha portato a soffrire di insonnia e in molti casi addirittura abuso di alcool e droghe; il peso è notevolmente aumentato in tanti soggetti (io sono nel novero di questi ultimi) e altre modeste reazioni magari non gravi, si sono evidenziate. Ma i social avrebbero potuto e dovuto dare un aiuto concreto se le loro politiche di autolesionismo fossero evidenti e marcate. Sotto la lente di ingrandimento sono state poste una quarantina di social e le risultanze sono effettivamente disuguali e notevoli. Facebook per esempio, è forse stata l'unica piattaforma a fronteggiare debitamente (mi riferisco a tutto il pianeta) il suicidio, l'eutanasia e tutte le minacce manifestate direttamente in rete con mezzi immediati e generosi. In molti casi sono stati evitati gesti tragici  e drammatici. Instagram, Parler e Reddit al contrario, sono assenti, mai pubblicati interventi e messaggi che possano aiutare l'utenza e tentare di bloccare gesti insani. Youtube, TikTok e Twitch hanno superato l'esame, infatti oltre ad aver ben definito i "mali" personali degli utenti, hanno posto l'immediato supporto per le chiamate da parte degli instabili e degli autolesionisti. Grind e Tinder sono sufficientemente a posto mentre Clubhouse è stato bocciato poiché non ha  previsto alcuna situazione particolare e bisognosa di aiuto. Degli altri social non ne parliamo nemmeno  e sono fuori dai dati raccolti. Concludo evidenziando come sia necessario, importante e vitale che tutti i social entrino nell'ordine di idee, per organizzarsi contro questa instabilità mentale degli utenti, le reazioni, i gesti eccentrici e le minacce talvolta velate, esistono, sono tante e non vanno mai sottovalutate. Perciò l'aiuto effettivo e reale al di là dei messaggi e degli annunci, è quello di indicare a chiare lettere le organizzazioni atte a dare assistenza ai soggetti instabili, ad indicare parenti e amici pronti a intervenire, indirizzi mail e perché no? Numeri telefonici. Questa è la vera funzione del social che ci tiene alla salute dei propri iscritti e ricordiamoci che sono tante le vittime in tutto il mondo. Se non si può aiutare un amico anche virtuale, che razza di social sarebbe? 

 
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un_uomonormale0
un_uomonormale0 il 12/04/21 alle 12:57 via WEB
Alcuni dati Istat ci forniscono alcune caratteristiche della personalità che pare sia stata esposta a seri rischi di disagio psicologico, ma non in tutti. Perchè, vedi Carlo, in questo triste contesto, vanno prese in considerazioni le basi strutturali, biologiche di ogni individuo. Quello di avere relazioni interpersonali da ritenersi normali e equilibrate pagano lo scotto di un piccolo sconvolgimento psichico, mentre- paradossalmente -per quelle persone che affettuosamente abbiamo sempre definito "chiuse. asociali ", l'effetto di rimanere in casa "isolamento" pare abbia avuto l'effetto protettivo verso covid-19. Sono certo, e l'ho constato di persona, questi soggetti hanno vissuto in maniera ottimale tutto questo. In conclusione, l'occhio va posato proprio su coloro che socialmente sono stati aperti, forti, ecc. , quindi, sono questi che vedi nei social manifestare segni un attimino di allerta. Scusami Carlo, ma non mi sono capito neppure io.
 
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