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CHIUDIAMO UN OCCHIO O LI APRIAMO ENTRAMBI?

Post n°3564 pubblicato il 20 Maggio 2020 da monellaccio19
 

 

 

Ritengo che per la scelta dei libri scolastici, specie per scuole primarie e secondarie di primo grado (dalla fine delle elementari ai tre anni di media), siano coinvolti insegnanti e rappresentati delle famiglie: insieme e con piena condivisione, si provvede a definire quali testi scegliere. Presumo anche che tutti diano una scorsa ai libri per entrare nel merito e assumersi una certa responsabilità etica e morale. Se c'è da evitare qualcosa nelle varie scelte, sono gli stereotipi, ossia quelle frasi contenenti pregiudizi applicati a persone, cose e luoghi. Se ne parla da tanto e purtroppo, se nelle letture di libri in genere, un adulto se ne fa una ragione e legge con coscienza e proprietà di cognizione, in libri che devono essere letti e maneggiati a scuola da bambini, la situazione si fa delicata e inaccettabile. Un deputato della Repubblica Italiana che si interessa a questi problemi, ha scovato libri di testo per bambini dove appiano stereotipi insopportabili e improponibili per i giovanissimi alunni. Un paio sono particolarmente sotto la lente di ingrandimento dell'onorevole: un giochino che vedete su in alto, dove vi sono alcune frasi da completare e i ragazzi si cimentano per accoppiare, secondo il loro giudizio e seguendo la logica, ogni finale di frase scritto a destra. Beh, apprendere e insegnare che il periodo esatto per: "Lucia è troppo grassa..." sia: "...per indossare la minigonna" è scorretto! Vedete i segni tracciati per accoppiare correttamente le frasi, quindi non v'è altra soluzione che completare così: "Lucia è troppo grassa per indossare la minigonna". L'altra frase invece prevede una proposizione esplicita e la si deve concludere con una proposizione implicita. "Rossella è così bella da sembrare un angelo...mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la guarda". Questi i due rilievi posti in evidenza su Facebook e su questo credo vi sia molto da discutere. La Azzolina, il nostro Ministro dell'Istruzione, subito ha preso posizione sul problema posto dal deputato: "La scuola si batte ogni giorno per educare le ragazze e i ragazzi al rispetto e all'uguaglianza..." Beh, magari gli insegnanti insegnano e tessono la loro educazione per formarli, ma evidentemente c'è chi rema contro e non solo sui libri. Siamo tutti coinvolti o no? Sul tema si è scatenate la dialettica pressante e poco elegante: c'è chi sia d'accordo nel prestare attenzione a non fornire ai ragazzi questi spunti che facilmente sfociano negli stereotipi più arroganti e offensivi; di contro invece, c'è chi ormai non pone più questo genere di problema perché ormai la situazione già da tempo, tracima incontenibilmente e porre barriere diventa sempre più difficile in una società che diventa  sempre più incontrollabile. I social viaggiano alla velocità della luce e la comunicazione in genere non si pone codesti problemi, cosa si potrebbe fare?  I ragazzi vivono la loro vita fuori controllo, almeno una gran parte, e puntualizzare su libri di testo le eventuali falle, fa ridere pensando a tutto ciò che assimilano e recepiscono. E allora? Lasciamo perdere e che tutto vada così come capita, oppure dobbiamo insistere? E  se insistiamo perché dovremmo prenderci le critiche di coloro che hanno già visto tutto...oltre il loro naso? Costruttori o disfattisti? 

 
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Rispondi al commento:
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 20/05/20 alle 18:32 via WEB
Li apriamo entrambi gli occhi, anzi dobbiamo spalancarli.
E dobbiamo spalancarli perchè, a prescindere dai libri di testo, siamo noi adulti per primi che dobbiamo insegnare che con gli stereotipi non si va da nessuna parte. Che gli stereotipi sono per gli sciocchi. Che di stereotipi il mondo ne è sempre stato pieno e che hanno fatto tanti danni i luoghi banali e comuni.
Buona serata, Carlo :)
 
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