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MA QUANTO COSTA 'STA GITA?

Post n°3462 pubblicato il 29 Gennaio 2020 da monellaccio19
 

 

 

Tra quelli che le gite scolastiche le hanno depennate definitivamente e quelli che tentano ancora di organizzarne almeno una per tutto il ciclo delle scuole superiori, ormai siamo ai livelli più bassi che si potessero toccare. Mia nipote frequenta il terzo anno presso il liceo linguistico, ha recentemente visitato Monaco di Baviera con una buona parte della sua classe: la forma è stata quella dell'interscambio, ovvero: "Io sto da te e poi tu starai da me". Credo sia la più verosimile da affrontare e probabilmente la più economica da sopportare. "Carlé, come mi sono divertita! E' stata una settimana bellissima e non vedo l'ora che la mia amica tedesca venga giù a stare da me!". E' stata la prima frase che mi ha detto, appena ci siamo visti dopo il suo rientro. A proposito, mi chiamano Carle' le due signorine, mentre la terza, la più piccola, per ora solo nonno ma si adeguerà appena possibile. Alla sua entusiastica ammissione, non sono rimasto meravigliato: ai miei tempi gite o vacanze nell'ambito scolastico non ne ho mai fatte, o meglio, solo durante la frequentazione della scuola meda, ne abbiamo goduto ma sempre nei dintorni di Bari, vagando per posti di rilievo culturale e storico. Cosa ho ravvisato in comune tra le mie modeste esperienze e quella di mia nipote? Si è divertita, così come noi ci siamo divertiti! Ecco cosa io abbia recepito dal suo breve ma intenso racconto: un cazzeggio divertente tra giovani, in una città bellissima e il "cui prodest" non l'ho capito, a parte la lingua scambiata. Tra tedesco e italiano, lei e i suoi compagni baresi, si sono ben intesi con i relativi coetanei di Monaco. A Torino hanno dovuto abolire la gita scolastica organizzata per le classi del quinto liceo, a causa di una serie di disguidi e un lievitare di prezzi che ha spiazzato un po' tutti. Siamo fuori anche per questo: spendere 400/600 euro per una settimana fuori, non sono corbezzoli ma cifre che pesano su bilanci familiari certamente non consistenti. Inoltre, un'altra causa che interdice e scoraggia le gite, sono gli incidenti che hanno macchiato purtroppo le esuberanze studentesche specie all'estero e i fattacci dove le tragedia si sono sfiorate o compiute, nei peggiori dei casi. Insomma, tanto per parlarci chiaro e senza esitazione: a parte il divertimento di cui io abbia goduto in tempi non sospetti e le gite erano solo occasioni per le pomiciate e il cazzeggio, oggi a voler essere schietti, chi va per arricchire la cultura scolastica? Chi va fuori per maturare esperienze che poi possano servire per il futuro professionale? A parte il linguistico che consente di mettere in pratica la facoltà di parlare la propria lingua e l'altra di chi ospita, quali altre possibilità reali vi sono? Certo, si vedono monumenti, luoghi e posti storicamente famosi, ma cosa conta per i nostri giovani? Solo la possibilità del divertimento, non c'è altro a parte il finto interessamento mostrato agli insegnati mentre la testa sia impegnata altrove. Insegnati che non hanno tutti i torti a voler evitare queste, più o meno brevi, puntate fuori casa: sono responsabili a tutti gli effetti e devono avere spalle forti per contenere la prorompente esuberanza di ragazzi pronti a tutto. Ditemi se in un recente passato, o più lontano passato, non abbiate vissuto anche voi quanto vi abbia riportato. Sono curioso di apprendere se vi sono novità in questo campo. 


 

 
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e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 29/01/20 alle 17:16 via WEB
Mi hai fatto rivivere l'emozione di ospitare ragazzi esteri. Che poi diventa 'gita' anche per la famiglia ospitante che si improvvisava cicerone facendo conoscere bellezze di casa nostra e nel tempo si creano dei veri e propri legami. Questo genere di esperienza che tua nipote ha fatto, qui l'abbiamo vissuta per anni e ancora si frequentano. E' un genere di gita che amo fortemente. E' davvero uno scambio di culture che siano tedesche, francesi o british. O tutte insieme. Inotre è anche un sistema pratico per dare ai nostri figli l'opportunità di vivere in un'altra famiglia, con altre regole, con altri usi. Insomma, di crescere.
Per contro non disdegno neppure le classiche gite. In quel clima giocoso si impara anche. Purchè i professori sappiamo gestire. E aggiungo: in gita o tutti o nessuno perchè non è accettabile vuoi per costi vuoi per merit scindere una classe.
Buon pomeriggio, Carlo :)
 
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