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SVEZIA: NUOVA LEGGE SULLO STUPRO

Post n°2883 pubblicato il 25 Maggio 2018 da monellaccio19
 

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Quando c'è volontà politica e piena consapevolezza dell'argomento di cui si discute, c'è sempre la possibilità di trovare norme e regole per affrontare problemi gravi come lo stupro. Innanzi tutto e solo per far chiarezza, fissiamo un punto fondamentale. Molte iniziative, dopo le tante accuse sollevate dappertutto contro persone note del mondo del cinema, dello spettacolo e della cultura, sono nate e partite a testa bassa per battere questa sorta di violenza contro donne colte in momenti delicati e particolari della loro carriera. Tra i tanti movimenti nati immediatamente dopo le prime denunce, poi moltiplicatesi con nuove segnalazioni, il "#metoo" è il più attivo, il più coriaceo e il più concreto: oggi presente in tantissime nazioni, si batte ovunque per leggi più giuste e mirate contro lo stupro. Dopo qualche anno di battaglie molto dure, in Svezia raccoglie oggi, il primo confortante risultato: passa la nuova legge sullo stupro, in sintesi, passa la regola basilare: "Il sesso, se non è condiviso e volontario, è fuori legge".  Un momento memorabile visto che sostituisce la vecchia legge che lasciava ampi spiragli compiacenti alla violenza, giocando sulle parole, sui termini e sugli atti. "Se una persona vuole impegnarsi in attività sessuali con qualcuno che rimane inattivo o dà segnali ambigui, dovrà scoprire se l'altra persona è disponibile. Ovvero, la passività della vittima non sarà più considerata un segno di partecipazione volontaria al rapporto sessuale". La sottile differenza che connotava la vecchia legge, è data dalla distinzione tra sesso violento e stupro, due reati diversi e quindi perseguibili con pene diverse. Oggi è necessario che vi sia comunque un consenso, verbale e fisico, per non incorrere nelle nuove pene senza girare attorno al problema. La nuova legge è perfezionabile, ma sono contente le femministe che si sono battute con decisione: è un punto di partenza per una nuova rivoluzione culturale  e si allinea alle leggi già in vigore in paesi dell'Europa dove si procede più o meno allo stesso modo. Alcuni sono invece scettici poiché sarebbe difficile stabilire se e come sia avvenuto il consenso durante la violenza subita. Tuttavia, il passo c'è ed è significativo, si spera anche nella determinazione di chi non denuncia gli atti e gli assalti: segnalare, denunciare e fornire dettagli, aiuta ad inchiodare i colpevoli alle loro responsabilità. C'è molto da fare in questo campo, troppe vittime e troppi balordi se la cavano con poco o niente. Quantomeno si spera in tal modo di evitare domande assurde da parte dei giudici fuori da ogni realtà: "Ma lei indossava jeans ben stretti, difficili da togliere?", oppure: "Ma lei le gambe le teneva ben chiuse e strette?". Con persone di questo tipo, il lavoro da fare sarà ancora più duro e difficile. Ecco perché non bisogna mollare, ora più che mai!

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 26/05/18 alle 10:51 via WEB
Non conosco il film a cui fai cenno, ma da quel che mi scrivi, mi fido di te!!! Fai una accorta disamina dal problema, infatti, sul reato non v'è poi tanta discussione poiché in teoria siamo tutti d'accordo sull'efferatezza della violenza e dello stupro! Il punto disutibile è strettamente legale e giuridico: le famose interpretazioni ad personam e le applicazioni delle leggi. Come si usa dire: con gli amici si intepreta la legge, mentre con i nemici si applica. Ecco, la partenza è buona, ora si tratta di rendere chiara, ineludibile e poco discutibile ai fini delle scappatoie, la legge sullo stupro. Grazie e buon w.e. M.
 
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