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QUANDO AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE

Post n°2857 pubblicato il 30 Aprile 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per napoli e le sue funicolari

 

 

Alla prima funicolare impiantata a Napoli verso la fine dell'ottocento, utile per collegare il Vomero costruito in collina con la parte più antica della città posta più in basso sul mare, ne seguirono immediatamente altre tre sempre per comodità di collegamenti rionali. Oggi le quattro funicolari sono strumenti essenziali, operativi non solo per unire la città adagiata sulle colline, ma  per consentire ai tantissimi turisti di visitare agevolmente le parti più interessanti e più spettacolari del capoluogo campano. Un traffico non indifferente per gli abitanti che evitano mezzi pubblici lenti e poco puntuali e un flusso turistico che specie in stagioni propizie come questa, si serve del mezzo che non deve subire il coinvolgimento nel caos, del traffico indisciplinato e dello stress cittadino. Venerdì scorso Napoli era affollata, i ponti più o meno lunghi hanno portato nella città partenopea migliaia di turisti: Napoli merita tantissimo e non si può continuare a vivere esperienze che la danneggiano fortemente. Ebbene, venerdì 27 aprile dalla ore 9 alle ore 13, le funicolari sono state messe in sciopero, ovvero, erano ferme: gente in attesa, gente speranzosa e purtroppo delusione per tutti...turisti compresi. Già organizzare scioperi sensibili e dannosissimi con scelte inopportune e irriguardose verso gli utenti, è un atto piratesco e da malandrini; i lavoratori hanno diritto a scioperare ma quel diritto che esercitano malissimo tendendo solo ad alienare utenti incolpevoli, non è più tale se sfregia e limita il diritto degli altri. Quella maledetta mattina sono rimasti a terra circa sessantamila persone per lo sciopero di  solo quattro persone! Avete letto bene, hanno scioperato in quattro e hanno avuto la facoltà oltre che il potere, di bloccare i diritti di sessantamila persone! Tutti al loro posto di lavoro gli addetti alle funicolari, tutti con le braccia conserte solo perché i quattro capiservizio (aderenti a Cisal, Cisl e Ugl) hanno scioperato: gli altri lavoratori hanno subito lo sciopero di costoro che nell'economia dell'impianto sono fondamentali e quindi la loro manifestazione ha obbligato gli altri a stare ai loro posti, ma inerti! Ditemi come potrà mai funzionare questo paese se andiamo avanti con 'ste menate? I sindacati, sono i peggiori nemici che questo paese covi in seno: non proteggono nessun lavoratore, solo i loro stretti rappresentanti; infatti, i quattro scioperanti  rappresentano nell'ambito dell'azienda, le tre sigle citate prima. Che iattura, sono lontani anni luce con le loro pretese; non esiste che si fermi l'attività di una nazione (specie la nostra) per scioperare, hanno rovinato il paese con la complicità della politica tutta e poi si scopre che si danno (i capoccioni) stipendi molto alti, benefici e vitalizi, alla faccia dei loro iscritti. Non si può subire ancora tutto questo e spero che si cambi pagina. Cambiamo le leggi, tanto non è il solo settore che va modificato, la giustizia tutta ha bisogno di aria nuova e questo paese sta invecchiando anche nell'anima; ma rimanere a 80/100 anni fa non servirà ai nostri giovani, ma solo a noi che siamo già vecchi e pronti al viaggio...certamente no in funicolare!

 
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 30/04/18 alle 20:48 via WEB
Ciao. Senza tanti preamboli, vado dritto al sodo. L. 146/90 regolamentazione diritto di sciopero. Nell'ambito dei servizi pubblici essenziali indicati nell'articolo 1 il diritto di sciopero è esercitato nel rispetto di misure dirette a consentire l'erogazione delle prestazioni indispensabili per garantire le finalità di cui al comma 2 dell'articolo 1, con un preavviso minimo non inferiore a quello previsto nel comma 5 del presente articolo. I soggetti che proclamano lo sciopero hanno l'obbligo di comunicare per iscritto, nel termine di preavviso, la durata e le modalità di attuazione, nonché le motivazioni, dell'astensione collettiva dal lavoro. La comunicazione deve essere data sia alle amministrazioni o imprese che erogano il servizio, sia all'apposito ufficio costituito presso l'autorità competente ad adottare l'ordinanza di cui all'articolo 8, che ne cura la immediata trasmissione alla Commissione di garanzia di cui all'articolo 12. Le amministrazioni o le imprese erogatrici dei servizi di cui all'articolo 1 sono tenute a dare comunicazione agli utenti, nelle forme adeguate, almeno cinque giorni prima dell'inizio dello sciopero, dei modi e dei tempi di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero e delle misure per la riattivazione degli stessi; debbono, inoltre, garantire e rendere nota la pronta riattivazione del servizio, quando l'astensione dai lavoro sia terminata. Salvo che sia intervenuto un accordo tra le parti ovvero vi sia stata una richiesta da parte della Commissione di garanzia o dell'autorità competente ad emanare l'ordinanza di cui all'articolo 8, la revoca spontanea dello sciopero proclamato, dopo che è stata data informazione all'utenza ai sensi del presente comma, costituisce forma sleale di azione sindacale e viene valutata dalla Commissione di garanzia ai fini previsti dall'articolo 4, commi da 2 a 4-bis. Il servizio pubblico radiotelevisivo è tenuto a dare tempestiva diffusione a tali comunicazioni, fornendo informazioni complete sull'inizio, la durata, le misure alternative e le modalità dello sciopero nel corso di tutti i telegiornali e giornali radio. Sono inoltre tenuti a dare le medesime informazioni i giornali quotidiani e le emittenti radiofoniche e televisive che si avvalgano di finanziamenti o, comunque, di agevolazioni tariffarie, creditizie o fiscali previste da leggi dello Stato. Le amministrazioni e le imprese erogatrici dei servizi hanno l'obbligo di fornire tempestivamente alla Commissione di garanzia che ne faccia richiesta le informazioni riguardanti gli scioperi proclamati ed effettuati, le revoche, le sospensioni ed i rinvii degli scioperi proclamati, e le relative motivazioni, nonché le cause di insorgenza dei conflitti. La violazione di tali obblighi viene valutata dalla Commissione di garanzia ai fini di cui all'articolo 4, comma 4-sexies. Di bene in meglio diremo noi, ma dei vizi degli italiani ce ne dobbiamo sempre fare carico noi utenti? Buon 1° Maggo anche se il mio post al riguardo è una sacrosanta procvocazione. Ciao, Sal
 
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