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LACOSTE: E IL COCCODRILLO DOVE STA?

Post n°2783 pubblicato il 01 Marzo 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per lacoste polo

 

Per una di queste magliette, all'epoca tale era e chiamarla polo a noi ragazzi pareva brutto, racimolai soldini "crestando" molto sulla spesa o su qualche commissione che mia madre mi imponeva per necessità.  Un sacrificio lungo nel tempo, rinunce pesanti sul fumo e altri piccoli svaghi,  ma alla  fine avevo 14 anni quando ne comprai una originale senza decidere per il colore: erano tutte così belle e ambite che il commesso ne pose una dozzina sul bancone e io, chiudendo gli occhi dopo aver mischiato la sequela, ne scelsi una a caso: non avrei potuto sbagliare e nemmeno pentirmi. Me ne capitò una azzurro chiaro, l'annusai e dissi: "La prendo!". Che maglietta, che stile sui jeans Levi's, che figo quando la indossavo e nessuno ammirava me, ma la mia polo!!!! Oggi ne posseggo un paio, ma nel tempo passato è stato uno scialare continuo: con i miei fedeli amici, i "quattro cavalieri della ave...te finito di rompere le palle?", era una gara a chi ne possedesse di più. Fisse giovanili, trand che all'epoca si potevano contare sulle dita e a dimostrare quanto fossero così importanti per l'abbigliamento, resta la conferma come oggi il marchio Lacoste sia ancora un classico per tutti a prescindere dai tennisti per cui era nata alla fine degli anni venti! Quasi mi prendeva un colpo leggendo un titolo durante la scorsa dei soliti quotidiani: "Addio coccodrillo...". "O kaxxo, che altro? Qua stanno chiudendo tutti, si passano per mano i marchi, i cinesi fanno incetta, vuoi vedere che Lacoste chiude o cede il marchio?". Mi precipito a leggere e tiro un sospiro di sollievo: l'addio è solo momentaneo, l'azienda depone a favore di alcuni animali che rischiano un' estinzione definitiva e per cui entra in una operazione benefica affinché si raccolgano soldi per aiutare: la tigre di Sumatra, il gibbone Cao Vit, il rinoceronte di Giava. Essi sostituiranno per un breve periodo, il famoso coccodrillo verde su 1.775 magliette bianche destinate a portare (sempre in verde), i tre animali destinati a scomparire. Beh, ci può stare, è cosa buona e giusta e non saranno queste modifiche a fini beneficiari a bloccare le vendite. Anzi, a Parigi sono già stati venduti 150 capi subito dopo aver dato la notizia nel corso delle sfilate parigine in cui Lacoste era presente. Vediamo se arriva qualcosa quaggiù e me la compro, quanto meno sarà capo unico nel tempo e varrà pur qualcosa; intanto ho aiutato quegli splendidi animali a sopravvivere. Però, pensandoci bene, contatterò la direzione marketing per suggerire di fare altrettanto con altri animali in via di estinzione: magari, pure cento polo classiche con il mio logo di monellaccio sul petto rigorosamente color verde, le potrebbe proporre: non sarò animale, ma in via di estinzione ci sono, eccome! Tra amici e familiari manco cento persone disponibili a compare?

 
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nina.monamour
nina.monamour il 01/03/18 alle 15:15 via WEB
Quante ne ho consumate da giovane insieme ai jeans, rigorosamente rosse e verdi! Questa bella idea è venuta allo stilista portoghese Lacoste è uno dei 10 marchi più noti al mondo con Coca-Cola e Apple e usarlo a fin di bene è una buona idea. La cosa simpatica è che le magliette sono state prodotte in numero pari al numero di esemplari della specie ancora presenti in natura, ad esempio solo 30 della focena California e 231 dei condor. Ma per non tradire del tutto il bel coccodrillo, questo si trova stampato in piccolo sotto il colletto sul lato delle magliette. Lodevole iniziativa di beneficenza, buon pomeriggio Carlé.
 
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