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RESPECT! E'SOLO UNA BAMBOLA

Post n°2518 pubblicato il 01 Ottobre 2017 da monellaccio19
 

 

Sembra la madre di Barbie vero? No, no lo è e non è nemmeno una bambola gonfiabile come le tantissime in giro. Questa invece è Samantha, fatta in materiale sintetico e pensata, ingegnata da un professionista spagnolo: Sergi Santos. Orgoglioso della sua realizzazione, ha esposto la sua pregiata bambola robot a Linz in Austria, illustrando in quel contesto ciò che fondamentale contraddistingue Samantha dalle altre: un quoziente  intellettivo molto alto e grazie alla suo raziocinio virtuale, è in grado di rifiutare il sesso se le avances non sono gradite perché volgari e di basso profilo. Quindi la nostra bambola è in grado di dire anche no se il compagno occasionale non fosse garbato, suadente e persuasivo nelle sue proposte. Non male, la gente si stufa e vuole novità, specie in questo campo dove ormai interessa a pochi un inanimato e inattivo sextoys sempre disponibile. Bene, tutto il mondo è paese e la civilissima Austria non è da meno per ciò che sia successo in fiera alla "Arts Electronica Festival" di Linz. Visitatori allupati, uomini poco convinti, giovani curiosi e molto intraprendenti, hanno ridotto la povera Samantha a un cencio perché fosse ritirata dal festival, dopo solo due giorni per ritornare in laboratorio a causa dei gravi danni subiti. Cosa sia successo è immaginabile: tutti volevano metterla alla prova con forzature da maschiacci per verificare i suoi dinieghi, oppure, persuadendola elegantemente per farle fare ciò che poi doveva essere il top delle sue possibilità. Insomma, tira di qua, metti le mani là, prova a toccare su, azzarda a mettere le mani giù, sta ragazza...ops...sta bambolina, tra sospiri eccitati e gridolini di netto rifiuto, ha fatto impazzire un po' tutti e alla fine, indispettiti, l'hanno conciata male: due dita spezzate, il seno ormai sfatto, gambe e braccia disarticolate come nemmeno un bravo contorsionista avrebbe potuto. Il povero ingegnere Santos quasi con le lacrime agli occhi, ha dovuto portarla via prima che l'ammazzassero ...ops...distruggessero! Ma che uomini siamo? Ma veramente siamo ridotti così male? Leggendo questa notizia ho avvertito brividi che mi attraversavano la schiena: ho immaginato gli stessi uomini che abbiano avvicinato Samantha, mentre usavano violenza a donne vere. Barbari assatanati che non si fermavano nemmeno davanti al finto, al falso al virtuale! Roba da pazzi, quel giocattolo costa tremila sterline e non per il prezzo, ma per la "tenerezza" che suscitava, avrebbero dovuto portarle rispetto. Così facevo io con i miei figli quando piccoli e poco pronti a comprendere, li rimproveravo mentre erano violenti con i loro giocattoli. Quando si impara a rispettare tutto, allora siamo uomini veramente.


 
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ALDO il 01/10/17 alle 12:55 via WEB
Assistiamo con sempre maggiore frequenza all’espandersi della violenza nelle sue innumerevoli manifestazioni: a livello globale, nelle guerre a sfondo economico, nei totalitarismi, nel terrorismo a sfondo religioso e politico, nella distruzione del pianeta e della sua atmosfera, cui lo stesso risponde con cataclismi, alluvioni e disastri ambientali di proporzioni sempre maggiori, nello sfruttamento dei popoli meno sviluppati, per cui circa il 20% della popolazione mondiale detiene e controlla circa l’80% della ricchezza planetaria; a livello nazionale, nella lotta tra opposte fazioni politiche, tra ceti sempre più differenziati; nella violenza nei confronti delle donne, soprattutto di tipo sessuale ma non solo (un recente rapporto trasmesso dai media affermava che almeno una donna su dieci ha subito una violenza di tipo sessuale nella sua vita, e si stima che solo il 10% dei reati sia stato denunciato); nei confronti dei bambini, nelle sue varie forme aberranti; nella violenza a scuola (bullismo) e nei posti di lavoro (mobbing), tra vicini di casa e tra familiari; a livello individuale, nelle condotte autoaggressive, come negli abusi alimentari, nell’uso di droghe e alcool, nella guida spericolata.
 
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