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LA CASTA E' CASTA E "VASSI RISPETTATA"

Post n°2805 pubblicato il 15 Marzo 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per la casta

 

 

Siamo soliti associare questo vocabolo alla politica: accade perché quell'insieme di persone che si muovono nell'ambito e agiscono in nome e per conto della politica, sono così forti, potenti, inattaccabili e protetti, che non si possono debellare e spazzare via, qualunque sia la loro colpa.  Ma siamo tanto presi da questa casta politica che non badiamo assolutamente a tutte le altre corporazioni che ci circondano: siamo assediati da una infinità di caste generate proprio dalla politica nel lungo termine. Tutti formano caste, sanno che trattasi di recinto protettivo e inviolabile, per cui nessuno si permette di forzare il recinto e se qualcuno di buona volontà tentasse di farlo, si attiverebbero processi subdoli per giungere alla fine con un bel "nulla di fatto". Sono singolari due casi dove la casta emerge come padrona assoluta: il bus che a Trento salta la fermata dove ogni mattina sono in attesa una dozzina circa di extracomunitari è indicativo, essi si recano da Marco (frazione) a Rovereto (TN), dove frequentano un centro adibito al recupero e all'inserimento, insegnando loro la lingua italiana e altro, come da leggi in vigore. Denunciato l'accaduto perché il fatto, come da varie testimonianze, si è ripetuto più di una volta, ora è al vaglio della società dei trasporti provinciali e del comune per capire come realmente siano andati i fatti. L'autista è un sindacalista della UIL Trasporti (sindacato di destra) ex consigliere comunale (sempre di destra) con a suo carico un grave offesa su FB al Presidente della Provincia di Trento. Dopo aver visionato i video e accertate le sue responsabilità, subito la casta del suo sindacato ha fatto cerchio, asserendo che si tratta solo di una comunissima svista. Tra l'altro nessuno ha fatto cenno per sollecitare la fermata, magari alzando un braccio. Una scusa infantile, squallida e insopportabile: per il momento il signor autista è sospeso, qualcuno parla di misura esagerata e alla fine, vedrete che ci saremo scordati di questo increscioso caso e il buon autista che non vede una dozzina di persone alla fermata e comunque, anche se le avesse viste, non si sarebbe mai fermato in mancanza di un cenno, sarà reintegrato al suo posto e amen. L'altro caso è quello del giudice della Corte Costituzionale: la moglie, anch'essa avvocato e costituzionalista, usava la macchina di servizio del marito per tutti i suoi affari: dallo shopping al viaggio vacanza e ovunque servisse andare. Scoperto l'inghippo, il buon giudice ha avuto il naso e la premura di dare le dimissioni, anche lui con una scusa banale: "Non pensavo che la macchina dovesse servire solo per me, pensavo che la potesse usare anche mia moglie". Bene, dai suoi amici della corte, le dimissione sono state respinte (ma va?) e resta in piedi l'accusa di "peculato d'uso". Pertanto vale la sospensione per sei mesi, resta lo stipendio e dopo si vedrà....forse, mah....vabbè. Se non è casta, se i due casi citati non sono esempi lampanti di casta, qualcuno mi può spiegare di cosa parliamo? Buonismo e garantismo hanno rovinato l'Italia e sarà sempre peggio.

 
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nina.monamour
nina.monamour il 15/03/18 alle 13:45 via WEB
Ma come si fa a saltare una fermata ove ci sono tanti migranti che attendono? E' chiaro che l'autista ha agito in malafede, è anche un Consigliere Comunale, già noto alle cronache per le sue "sparate" politiche piuttosto ruvide. Non è lui che decide le fermate e se lo fa in modo arbitrario ne deve pagare le conseguenze. Ma stiamo scherzando? Chi è, forse il giustiziere solitario? Se provato avrà pure grane penali, trattandosi di pubblico servizio. I profughi sono tutti identificati, muniti di documenti, ben rifocillati, vestiti e lavati e tutti in possesso di tessera per la circolazione gratuita sui mezzi pubblici della provincia di Trento. Le prodezze dell'autista psicolabile sono state filmate sia all'esterno che all'interno dell'autobus e dai filmati si evince l'interruzione di pubblico servizio per motivi razzistici, tanto che il caso è stato segnalato alla Procura. La gravità sta nell'idea di poter disporre di un servizio pubblico declinandolo alle proprie convinzioni con una "ripetuta violazione degli obblighi, con conseguente turbativa al regolare svolgimento del servizio pubblico con danno anche all'immagine della società. Siamo proprio uno strano paese! Ma i pregiudizi stereotipati su di loro sono tantissimi, il vero problema non sono i rom o altri stranieri, ma la nostra società che purtroppo è, ad ogni effetto, molto più ladra corrotta e malata di loro e che ci crea queste cortine fumogene (grazie ovviamente ai media) per farci credere che il marcio viene da fuori, ma purtroppo lo abbiamo dentro. Allora per una volta guardiamoci dentro e cominciamo a far pulizia, senza incolpare altri. La pudicizia pelosa della comune morale non servirà a niente. Per quanto riguarda la moglie del Giudice dovrebbe solo vergognarsi, invece di dare il bell'esempio ai cittadini, ha usufruito di una macchina di servizio (Stato) che era in dotazione al marito. Buon pomeriggio Carlé.
 
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