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DONNE: "SU LE GONNE"

Post n°2111 pubblicato il 08 Marzo 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per su le gonne ana suromai

 

Oggi 8 marzo alle 18 davanti alla stazione centrale di Milano, moltissime donne, appartenenti a diversi movimenti femministi, terranno una manifestazione con lo slogan "Su le gonne". Una manifestazione che si terrà in tante parti del mondo coordinata in rete, dalla associazione "Non una di meno". Tutte le donne davanti alla stazione in piazza Duca D'Aosta a Milano, alzeranno la gonna per mostrare la vagina e il culo. Una protesta molto dura e vibrante: "Ana Suromai" è il nome di un antichissimo rito risalente a oltre quattrocento anni avanti Cristo; indica appunto il gesto di togliersi i vestiti (la gonna alzata in questo caso). Vi riporto integralmente il senso di questa protesta delle donne escludendo a priori le mimose e le cazzate varie di origine consumistica, per me, questo è festeggiare l'otto marzo: con la lotta!   "L’uso imprevisto del corpo collettivo nello spazio pubblico è sovversivo. Cerchiamo un gesto che racconti l’alleanza radicale tra corpi che eccedono i confini angusti dell’immaginario dominante: vogliamo alzarci le gonne, vogliamo farlo insieme e, insieme, vogliamo ridere con tutta la forza della nostra rabbia. Scioperiamo il lavoro, la precarietà, il genere, i confini spaziali tracciati da governi che non riconosciamo; ci ribelliamo alla violenza economica, a quella discorsiva, a quella domestica e di strada; ci opponiamo alla sessualità eteronormata e al controllo medico sui nostri corpi; ci alziamo le gonne, infine, per scioperare il ruolo di vittima, così funzionale all’esproprio del nostro piacere. Ana suromai è il gesto di alzarsi le gonne e mostrare la vulva. Questo gesto ha origine nei culti arcaici della Dea e ricorre come elemento di conflitto in un numero significativo di lotte contro il potere patriarcale e sessuofobico in ogni parte del mondo. Oggi vogliamo riproporre questo gesto insieme a tutti i corpi favolosi con cui lottiamo ogni giorno. A un sistema binario che comprime i corpi in una norma mitica rispondiamo con la potenza della molteplicità delle nostre forme, forti delle nostre differenze. Perchè il corpo non sia un destino, ma uno strumento di resistenza, piacere e di rivoluzione".

La parte finale virgolettata è ripresa dal quotidiano on line "Affari Italiani" del 7/3/17.

 N.B. Per chi volesse essere aggiornato sulla manifestazione e accedere al video:

http://www.affaritaliani.it/milano/sala-si-scatena-con-jo-squillo-donne-si-alzano-la-gonna-per-protesta-video-467771.html

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 08/03/17 alle 10:45 via WEB
Vorrei essere più chiaro sul tema delle donne, dei loro diritti e doveri e soprattutto, di come farli valere. Questa giornata mondiale, sappiamo benissimo perché sia stata a suo tempo istituita e segnata come data importante e finalizzata per fini e scopi fondamentali in una vera e completa società civile. Orbene, se il tempo, il lungo tempo trascorso, ha modificato le aspettative, gli scopi e abbia reso le convinzioni iniziali a semplici e ludici festeggiamenti, significa che sulle barricate a lottare sono rimaste in poche. Oggi per esempio, proclamato uno sciopero si è pensato di improntarlo al "femminile" tanto è vero che non tutte le sigle sindacali vi abbiano aderito. Significa che vi sia un timido cenno per riportare la battaglia delle donne sul movimento di massa. Mi sta benissimo, molto meno accetto che si leghi ad uno sciopero poiché è il modo meno popolare per fare valere le proprie ragioni: limitare e alienare i diritti degli altri sai che non lo mando giù facilmente. Pertanto e concludo, vivendo il tempo delle forti provocazioni, il momento in cui solo chi provoca vigorosamente (senza danneggiare i simili) può ottenere risultati, allora codesta manifestazione mondiale che si terrà oggi pomeriggio a Milano, pur essendo solo provocatoria, spero sia recepita nel contesto generale, come una vera rivendicazione al femminile. Tutto qua, lotta, sempre lotta. Fuori i mercanti dal tempio!
 
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