Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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« IL PENSIERO DI UN MAESTR...I NUOVI MOSTRI... »

DILETTANTI.COM

Post n°1160 pubblicato il 17 Settembre 2014 da monellaccio19
 

Mi corre l'obbligo avvertirvi che questo è un post serio e lungo. Pertanto, non ve ne vorrrò se eviterete di leggerlo e ancor di più,  se vi sottrarrete al consueto commento. Siete tutti giustificati. Grazie comunque.

Quest’estate la mia signora ha fatto un pieno di libri presso un ipermercato: sarà stato perché  aveva deciso di passar le sue vacanze dedicandosi alla lettura, certo è che a solo 1,99 euro cad.  ha raccattato una dozzina di libri nuovi.  Tra questi, uno in particolare  l’ha  posto garbatamente in vista sulla mia scrivania: era evidente l’intenzione di farmene dono prezioso. Ho fatto finta di non notarlo fino all’altro giorno, quando manifestando una finta sorpresa,  le ho chiesto la ragione del regalo, ammesso che fosse un regalo. Ebbene sì, dopo uno scambio di perché e di ragioni per cui avesse voluto gratificarmi, mi sono raccolto nel mio studio per sbirciare il testo e capire quale fosse il recondito scopo della mia generosa signora.  Titolo dell’opera:  “Dilettanti.Com”. di Andrew Keen, un importante critico internazionale della rete. Pubblicato in Italia per i tipi della De Agostini, narra l’universale rivoluzione del web 2.0, ovvero il massacro in atto già da tempo, della nostra cultura e della nostra economia. Azz!!!! Mi ha intrigato subito la presentazione, anche per interesse peculiare, visto che in rete quasi ci campo.  Vi avverto subito che il libro non l’ho letto e non so ancora, con estrema sincerità, se lo leggerò: dalle prime avvisaglie vi posso confermare che sono in piena crisi di identità!  Il prof. parla chiaro e senza mezze misure, non a caso si è fatto molti nemici che in tutto il mondo temono la sua posizione  intransigente per la sua dichiarata consapevolezza  di come il Web  2.0 sia ormai in mano ai dilettanti. Un’orda di persone che scrive  e produce valanghe di contenuti  amatoriali e approssimativi , tali da minacciare paurosamente istituzioni culturali, giornali, riviste, mondo della musica e del cinema.  Ormai, il copia e incolla dilagante e irrefrenabile imperversa ad ogni latitudine, un lavoro certosino quanto piratesco, di proposte di ogni genere carpite, manipolate e usate maldestramente in rete. Si masticano  diritti e copyright come fossero popcorn,  tutti a dire la loro senza sapere come, dove e quando sia stata presa o rubacchiata l’idea, la musica e la paternità di quanto proposto. Una polemica che infiamma la rete e i preposti al lavoro in rete. Cultura e informazione, due pilastri da gestire con intelligenza e ragionevolezza, sono terreno fertile dei dilettanti, una  moltitudine di giovani corrotti dall’andazzo sempre più corrosivo: Facebook, MySpace e tanti altri social, hanno e  stanno generando un’intera generazione di  narcisisti bloggers,  Wikipedia assedia e inficia l’autorità dei professori  scolastici.  Un grande nefasto risultato:  i giovanissimi pensano solo a divulgare se stessi nei  social network non preoccupandosi della loro personale creatività nel campo della letteratura, del cinema, dell'arte e della musica.  Insomma, in rete e con la rivoluzione in atto, non c’è più distinzione tra pubblico e autore. Chiunque esprime opinioni, chiunque carica e scarica video, chiunque mette mani  per Modificare Wikipedia: si rischia tanta  omologazione che diventa difficile capire chi sia il professionista e chi il dilettante camuffato.  Keen  definisce il processo come “Darwinismo digitale”. Il redattore Kakutani del  New York Times recensisce: "...un mondo nel quale il confine tra fatti e opinioni, conoscenza esperta e speculazione amatoriale,  sono volutamente offuscati”.  Allora, tornando al mio regalo, al mio libro, potete capire in quale direzione mi abbia spinto il mio 51% e mi chiedo, senza aver ancora letto il libro: "Chi sono io? Perché sono qui?  Come e quanto posso danneggiare la rete con il mio dilettantismo?" . Quasi, quasi, mollo tutto e chiudo la baracca. Quando ho cominciato pensavo solo di passare il tempo e di divertirmi.  Non è così evidentemente.

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 18/09/14 alle 17:14 via WEB
Pensiero condivisibile il tuo: un'argomentazione che corripsonde esattamente alle esigenze di tanti che operano nei blog. Purtroppo sono altri social i più (s)pregiudicati: FB, MySpace, Youtube e altri ancora: officine di sciocchezze a tutto gas. Noi quanto meno...tentiamo di scrivere più profondamente qualcosa che certifichi la voglia e la ragione del nostro essere presente. Loro firmano solo un cartellino di prenza. Parere il mio assolutamente personale. Ciao, grazie e buona serata.
(Rispondi)
 
 
Diaspro25
Diaspro25 il 18/09/14 alle 18:10 via WEB
Io credo che in qualsiasi social network, tutto dipende dall'uso che se ne fa. Facebook all'inizio dà una sorta di ebbrezza, il fatto di poter condividere pensieri, musica, stati d'animo e quant'altro dà un senso di piacere tutto speciale, ma ci si lascia prendere facilmente la mano esagerando troppo. C'è da dire, però, che non tutto è da buttare di faccia da libro: ad esempio, a me ha permesso di recuperare persone che mi hanno accompagnata per un tratto della mia vita, soprattutto nell'infanzia, l'ultima di recente dopo ben 45 anni di assoluto silenzio. E, credimi, l'emozione è stata fortissima. In fondo non è nato per questo? Inoltre stato proprio facebook a scatenare in me la voglia di scrivere, capacità che non sapevo di avere fino a 5 anni fa; via via, tramite commenti e brevi pensieri sono migliorata, e questo mi ha spronata perfino a tornare sui libri per migliorare ancor di più, certa che comunque ne ho ancora tanta di strada da fare per defirmi scrittrice, blogger o altro. Ho scelto queste due cose fondamentali, su fb, tutto il resto lo ignoro E così è su Libero, che ha tanti lati negativi ma in quanto a swcambio, immediatezza, contenuti validi è imbattibile. Buona serata Monellaccio19. ^_^
(Rispondi)
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 18/09/14 alle 18:57 via WEB
Io ho provato tanti anni fa, spinto da amici che ne decantavano la frequentazione. Bene, su FB ci sono stato poche settimane e poi ho chiuso: non si può star lì, tutti su una rete tessuta del classico ragno che puntualmente informa la ciurma dei suoi movimenti: "Sono appena uscito di casa, buon giorno a tutti!". E tutti gli amici a salutare e a ricambiare il buon giorno con sudditannza. Maddai, non è per me. Relazione e interscambio sono i requisti e su quelli si tessono i rapporti di amicizia virtuale. Vabbè, io sono un caso a parte: sono cazzeggiatore e cazzaro, sono qua perchè impiego il mio tempo libero (tanto) e mi difendo con gli amici che gradiscono, tuttavia, c'è tanta gente che quassù può far molto, con modestia e volontà, senza inseguire chimere, si trastulla, si impegna e può raccogliere le sue belle soddisfazioni personali. Insomma, a saperci fare e gestire bene il proprio spazio, può accontentare le aspettative con generosità. Ancora un caro saluto...Diaspro (???).
(Rispondi)
 
 
 
 
Diaspro25
Diaspro25 il 18/09/14 alle 20:07 via WEB
Certo, gran parte degli utenti su facebook è così, ma niente impedisce di fare tutto il contrario e "cogliere" solo quelle due o tre cosette che valgono la pena; così come su Libero non bisogna farsi travolgere dalle cose negative, cercando di utilizzarlo al meglio. Un qualsiasi mezzo di comunicazione non è mai tutto buono o tutto brutto, si può scegliere però...Buona serata ^______^
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 18/09/14 alle 20:21 via WEB
Siamo in sintonia, ci siamo intesi perfettamente e la condivisione è completa. Libertà è anche questo! Ari....ciao.
(Rispondi)
 
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