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BISTICCIARE SULLA CULTURA MONDIALE

Post n°3894 pubblicato il 22 Aprile 2021 da monellaccio19
 
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C'era da aspettarselo: erano giorni che il venticello portava in giro una notizia poco piacevole, una sorta di precoce profezia che se fosse risultata vera, sarebbe stata una...rivoluzione mondiale. La "Howard University"  di Washington, grande e famosa università tra le prime venti al mondo, cambia registro e impostazione didattica. Frequentata da sempre non solo dai bianchi, ma dalla elité degli afroamericani, sollecitata e spinta da movimenti all'interno e all'esterno dell'ateneo americano, sopprime e smantella il dipartimento degli studi classici. Pertanto si orienta la disponibilità verso altre priorità, si destinano gli insegnanti verso altri corsi che non siano riferiti al classicismo ormai ricorrente e radicato negli atenei da secoli e secoli. Affan'cucolo Omero, Virgilio, Cicerone, Socrate, Dante e tutta la bella compagnia: fuori tutti i suprematisti bianchi! Sono uomini morti ormai e nel tempo la loro posizione "politica",  sembra essersi materializzata d'incanto. E guerra ormai, i neri non ci stanno più a studiare costoro che nei loro contesti storici e nei loro scritti, hanno dato lampanti esempi di razzismo. Ovviamente la rivoluzione apre uno scontro aperto e vigoroso tra le culture diverse, tra i professori, tra gli studenti: non si tratta di mangiare una pizza e mettersi d'accordo su come debba essere, qui si parla di scuole di pensiero vere e proprie. "Martin Luther King leggeva Socrate", "Il razzismo è come un virus che minaccia il mondo" afferma a gran voce un altro luminare. Le polemiche si accalcano, sgomitano e si fronteggiano digrignando i denti. Certo è che la strada si è improvvisamente lastricata di cattive intenzioni e poca voglia di discutere serenamente per capirsi e confrontarsi. Sbaraccare i canoni occidentali basati su esposizioni e scambi di opinione e passaggi culturali, è comunque un errore poiché in questo caso e con queste rigide posizioni, non è più un problema che possa riguardare Omero e/o altri. Colore della pelle e posizioni antiche quanto legittime, lontane decine e decine di secoli, nulla hanno a che vedere con il politicamente corretto e men che mai, con costoro che siano ormai morti  e a "loro" non interessa una maledetta mazza. Questa è storia, parliamo di classici che nel lungo tempo hanno segnato la storia dei mondo: Colombo non interessa più, gli invasori di un tempo hanno lasciato tracce che raccontano storie inaccettabili e offensive per i neri e i suprematisti bianchi, sono fantasmi che pesano nella storia dei neri americani. Essere neri passa a essere sinonimo di rifiuto di cultura, ma guarda  caso trattasi della tesi di coloro che appellano i neri chiamandoli negri! Apprestiamoci dunque ai mutamenti epocali: magari noi occidentali manderemo affan'cucolo Mark Twain, Henry James, Emily Dickinson, Edgar Allan Poe, Melville e tanti altri pilastri che hanno fatto grande l'America e gli americani, neri compresi. 

 
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