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« IL PROBLEMA ORA E' IL.....NO PETTINI? NO NODI! »

DUE ORE PRIMA O DUE ORE DOPO CHE CAMBIA?

Post n°3745 pubblicato il 28 Novembre 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Questo tempo che viviamo non può che sorprenderci e lasciarci ricordi indelebili. Ammettiamolo, le cose che capitano, gli avvenimenti e tutte le "trovate" messe in atto a partire dalla politica per finire all'ultimo cittadino italiano buontempone, il quale, fermato in pieno lockdown (prima ondata) dalla polizia, mostrò l'autodichiarazione sulla quale era scritto chiaramente: sto andando a puttane". Ne abbiamo viste e sentite di cazzate che sarebbe impossibile, un domani anche lontano, non ricordare le più amene e divertenti. In primis, ci sarebbero da ricordare le vittime e i tanti ammalati che dopo affanni e sacrifici, ne sono usciti guariti. L'ultima ma solo in ordine di tempo, è l'uscita seria e determinata, del Ministro Boccia circa la possibilità di mediare sulle limitazioni e sulle proibizioni in atto. Tra le varie proposte, il nostro Boccia, così come riportato dalla grande comunicazione, ha paventato una soluzione non campata in aria, almeno secondo lui: "Seguire la Santa Messa e far nascere Gesù Bambino due ore prima per non andare a sbattere contro il coprifuoco, non è eresia. E' eresia non volgere l'attenzione ai malati che soffrono! Il Natale è un atto di fede e non serve il cronometro". Direi che sia una posizione accomodante e fuori da ogni logica, ma del resto, solo il Vaticano avrebbe l'autorità per entrare nel merito e stabilire cosa e come fare. Tuttavia, questa uscita poco ortodossa del Ministro, ha fatto scattare l'ilarità della rete oltre  ai commenti piuttosto divertiti della stampa cartacea. "Vabbè, allora perché non anticipare anche la fine dell'anno?", hanno richiesto alcuni tra un sorriso e l'altro: "Sì...allora scusa, facciamoci anche il carnevale e perché no, anche la Pasqua! Prendiamoci i giri di vantaggio e così il virus lo fottiamo alla grande!". Ora, pensandoci bene, vedete come siamo fatti noi? Ce le tirano le battutacce, ci pungolano ai fianchi e non sappiamo fare a meno di reagire buttandola sul ridanciano andante...ma non troppo! Magari Boccia l'ha detto per provocare, oppure gli è venuta per istinto, per un dire spontaneo, l'ha proferita di getto; certo è che a noi, non scappa niente e se c'è da buttare giù dalla torre qualcuno, lo facciamo con piacere. Chi è impegnato in teologia, fa notare come effettivamente il Natale non sia questione di orario, ma di fede. Nei Vangeli il tempo si propone in una forma doppia: Kronos e Kairos, ossia, il tempo normale  e il tempo di grazia, il tempo spirituale in cui incontriamo il Signore. Quindi abbiamo il Kronos che indica il tempo che scorre e Kairos che indica soprattutto il tempo di grazia, un tempo sublime in cui a prescindere dall'ora e dal momento, incontriamo il Signore. Questi due vocaboli greci, spesso sono a indicare il noto verso che introduce i passi dei Vangeli: "In illo tempore" latino, o in italiano "In quel tempo". Scusatemi, a questo punto e non per spezzare una lancia a favore di Boccia: io la messa di Natale potrei seguirla in tv la Notte Santa, oppure la domenica mattina. Quel che conta non è l'ora il...Kronos, ma il...Kairos. Comunque, non si sa mai: buon Capodanno!

 
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