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VOLANTINI REGALI PUNTI E BOLLINI

Post n°3728 pubblicato il 12 Novembre 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Priorità, è fidelizzare la clientela assicurando un buon rapporto qualità prezzo. Fatto salvo questo principio assoluto, il consumo di oggi non ha comparazione con gli anni 50/60, quando altri erano i sistemi per condurre i consumatori ai prodotti da scegliere: la pubblicità eloquente e molto insistita, e qualche premio per confermare la fiducia. Le figurine per esempio: molte aziende dell'epoca cominciarono con le figurine, varie e ricercate, purché vi fossero beniamini dello sport e del cinema. La mamma le prendeva volentieri ogni volta per portarle a casa e farci giocare. Infatti con le figurine non solo si patteggiavano scambi tra noi ragazzini da cortile, ma si giocava allo schiaffo: un mucchietto di figurine l'una sull'altra, impilate a terra e con uno schiaffo molto forte accanto al "muzzetto", si tentava con lo spostamento d'aria di fare girare le figurine. Quelle che si voltavano erano la vincita di colui che batteva lo schiaffo potente. Bene, dagli anni settanta in poi cambiarono tecniche e comunicazione: dal famoso "Carosello"  in tv, invenzione sublime per vendere prodotti, ai messaggi commerciali generici e in tutte le forme. Dalla cartellonistica ai manifesti, dagli inserti sui giornali e riviste, ai messaggi radiofonici, la pubblicità si faceva serrata, comunicativa e circolare, specie se battute e slogan, rimanevano ben impressi nella testa. Da allora a oggi le basi sono sempre le stesse, solo che la tecnologia e i mezzi sono mutati radicalmente e le proposte non partono più solo dal marchio del prodotto, ma addirittura dai punti vendita. Non si parla più del negozio sotto casa dove la mamma ci mandava per comprare la pasta: "Carle' i zitoni, mi raccomando, falli spezzare!".  Oggi quindi siamo ghiotte prede della comunicazione articolata, subdola talvolta e martellante: non v'è prodotto che non sia tassativamente pubblicizzato a raffica. Comprare diventa non più solo bisogno e necessità, è azione inconscia per un acquisto "modellato" nei nostri neuroni. Compriamo spesso per istinto quando vediamo sui banchi di vendita, marchi che ci hanno condizionato. Quindi l'interesse non è più solo per il  prodotto che vuol "farsi acquistare", ma c'è propensione anche da parte delle grandi strutture e ipermercati. I volantini, quelli che riempiono le nostre apposite cassette fuori o immediatamente nei portoni delle nostre abitazioni; un comunicare che ci riempie di carte e immagini: occorre uno studio particolare per prendere nota eventualmente di ciò che serve da acquistare. Allora, i venditori spingono con offerte e raccolta punti per accedere ai regali, la casa produttrice provvede a farsi la campagna pubblicitaria per sostenere i prodotti, il consumatore dovrebbe cercare di essere accorto, scegliere con la testa e senza "intrusioni" maliziose e fuorvianti. Se il marchio che preferiamo è soddisfacente, allora premiamolo e riferiamoci sempre allo stesso: fiducia è anche questo. Se poi vogliamo esplorare, si può fare ma con cautela: si prova qualcosa di nuovo e se il rapporto qualità prezzo, non è assicurato secondo le nostre esigenze, allora si molla quello e si provvede diversamente. Oggi il mercato non è più quello di 60/70 anni fa:  sono troppi a vendere, troppi a produrre e troppi i regali, i punti e i bollini. Tocca a noi con senno e discernimento, scegliere perché non si può comprare tutto! Almeno io...non può! 


 
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