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TU CHIAMALI SE VUOI...SOUVENIRS

Post n°3203 pubblicato il 28 Aprile 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

Non credo sia usanza esclusiva italiana, credo che accada dappertutto, da noi magari più spesso: mi riferisco  ai famosi accessori utili e necessari talvolta, presenti negli alberghi, hotel e B&B che frequentiamo per lavoro, svago, vacanze ecc.ecc. Sono oggetti di cortesia che ovviamente cambiano secondo le famose "stellette" di cui gli hotel si fregiano per meriti di servizio e ospitalità. Più è importante il luogo, più sono gli accessori predisposti in stanza gratuitamente, per l'uso personale degli ospiti. Dalle pantofole in spugna, agli asciugamani, agli accappatoi, alle bottigliette di profumo, ai flaconcini di bagnoschiuma, alle penne per scrivere molto belle e marchiate, ai blocchi per appunti, insomma tanta di quella roba che spesso non usiamo tutti, vuoi per scelta, vuoi per mancanza di conoscenza del prodotto in quanto no di marca nota. Ebbene, veniamo alla nota dolente: alzi la mano chi in queste circostanze, non si sia mai appropriato di un articolo presente al momento di lasciare la stanza. Coraggio non si va agli arresti se dite la verità. Non è furto, nemmeno sottrazione con destrezza, è solo la compulsione personale di portar via qualcosa a titolo strettamente personale, in gergo alberghiero, si dice: "Acquisire un modesto souvenir per ricordo del posto". Accade state tranquilli, da noi è più ricorrente e credo che gli alberghi tengano in conto queste mancanze conteggiandole nel prezzo della stanza. L'albergo è il luogo più deputato per sottrarre qualcosa, ma proprio perché lo si fa senza premeditazione e solo per una volgare distrazione, si arraffa qualcosa dovunque ci si trovi; prendete qui posti dove una penna occorre sempre: banche, uffici postali, uffici pubblici, generalmente la biro è a portata di mano e talvolta con tanto di contenitore e catenella legata ad esso per evitare sottrazioni indesiderate. E' un classico, una penna da quattro soldi che non è degna di attenzione, siamo portati istintivamente a metterla via dopo l'uso e rimetterla al suo posto dopo l'occhiataccia dell'impiegato che è lì non tanto per lavorare, ma per fare da guardiano alla penna. Una volta lo sguardo che mi fissò dopo che riposi la penna in tasca, mi spinse a una battuta delle mie, visto che la signora/signorina non era poi tanto male: "Se lo sguardo potesse uccidere, ora sarei morto e stecchito". Strappai un sorriso forzato ma solo dopo aver lasciato l'oggetto della disputa al suo posto. E infine, proprio per testimoniare l'innocente mania di sottrarre senza pensarci, un esempio palese e lampante è proprio questo quaggiù molto bene illustrato: 

 

 

 

Di quelle mezze matite ne ho una quindicina a casa, non servono a una mazza, scrivono giusto perché le devi implorare e a volte manco ti danno retta! Un sogno svanito, ora ci sono le app dell'IKEA e le matite sono scomparse. E in questo caso la verità la volete dire o no? Quante ne avete a casa di quei...mozziconi di pseudo matite? Siamo italiani anche per questo! 

 
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