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WELFARE: A CHI TOCCA?

Post n°2832 pubblicato il 07 Aprile 2018 da monellaccio19
 
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"Sistema sociale che garantisce a tutti i cittadini l'accesso ai servizi e alle forme di assistenza...". Non è facile metterlo su, è più facile pronunciare il termine esterofilo che no organizzarlo e farlo funzionare al meglio delle possibilità. L'Italia è un paese che ha sempre pensato in termini di solidarietà: chi ha deve aiutare chi non possiede e quindi, costruire uno strumento atto per consentire l'accesso ai servizi a tutti; è gesto democratico e rispettoso dei bisogni di tutti. L'Italia, nel contempo, è anche il paese più fantasioso del mondo, gli italiani si servono dei loro pregi personali, per interpretare le leggi e manipolarle ad uso e consumo di coloro che non hanno bisogno di  rubare cibo per mangiare (sempre furto è), ma per rubare elegantemente con sotterfugi ben architettati e studiati in modo machiavellico. Le regioni a statuto speciale sono palle al piede, sono sempre state messe in discussione e da sempre creano problemi di ogni genere. Inseguiamo sogni da tanto, eppure, sono situazioni che si rincorrono spesso e volentieri: orbene tutto il mondo è paese, tuttavia quando affrontiamo i casi della cronaca quotidiana ci catapultiamo in Sicilia un paradiso perduto e dove la politica non è in grado di porre i suoi freni: se lo fa, è solo perché la magistratura ci mette il naso e l'intuito. Come si fa a inventarsi la "Adozione" da parte di un parente inibito e limitato da patologie? Ovvero, servirsi di un parente, lontano, vicino, appena conosciuto e/o quasi sconosciuto, solo per una finta adozione tesa ad usufruire della legge 104? Una brutta storia  e nessuno si accorge che una buona parte degli impiegati regionali esattamente 2.350 su tredicimila, usufruiscono della legge 104. Tradotto in termini pratici, prendono per legge tre giorni al mese di permesso retribuito per assistere il "loro parente" disabile. Scandaloso e ancora una volta  siamo a stigmatizzare i mali di questa Italia. Come se non bastasse  si aggiunge un altro caso di dilagante assenteismo a Ficarra sempre in Sicilia, dove su quaranta dipendenti del comune messinese, vi sono ventitre impiegati furbetti del cartellino. Per i signori della 104 certamente vi saranno controlli e ripercussioni poiché è impensabile ritenere una percentuale così alta di dipendenti, tutti baciati dalla 104, magari qualcuno veramente è a disposizione del povero parente bisognoso, ma gli altri, se in quei tre giorni a disposizione e pagati normalmente vanno a far ben altro che assistenza, allora dovrebbero essere puniti...forse...mah. Come quelli del comune di Ficarra che andavano al lavoro, timbravano e dove volevi li trovavi, tranne che in ufficio: bastava solo girare la piccola cittadina. E l'aspetto più divertente è che nessuno si è mai accorto: "Ma...non pensavo che fosse in torto, lo vedevo passare in piazza e pensavo che fosse in permesso!". Questo hanno detto i compaesani dei furbetti. Ci meritiamo tutto questo, dalle Alpi alla Sicilia, è territorio di caccia questo bel paese e non si spaventa nessuno nonostante i ripetuti casi in cui sia entrata in gioco la magistratura. Sanno che non faranno una brutta fine e mal che vada, saranno reintegrati. Si accomodino pure i Salvini e i Di Maio, facciano pure la rivoluzione, vediamoli pure i frutti insperati del nuovo scenario politico.

 

 
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