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E SI'...BUONASERA DOTTORE

Post n°2641 pubblicato il 30 Novembre 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per gregorio del Boca ginecologo



Lasciate ogni speranza o voi che aspettate una sanità che funzioni appena. Come diceva un tale, paghiamo tasse come uno stato scandinavo, ma riceviamo un welfare da stato del terzo mondo! E' singolare ciò che abbia dovuto sopportare il primario ginecologo dell'Ospedale di San Leopoldo Mandic di Merate (prov. di Lecco). Il nostro dottor Gregorio Del Boca, mantenendo fede al suo giuramento di Ippocrate e non reputando la missione del medico assoggettata a protocolli e regolamenti, ha preso l'iniziativa (da primario) di lavorare anche il sabato in sala operatoria. Poiché le liste di attesa si allungavano sempre più e rendendosi conto che non sarebbe mai stato possibile accorciarLe e/o  tenere in sospeso pazienti per piccoli ma necessari interventi chirurgici, ha proceduto ad impegnare il sabato perchè le sale operatorie sono disimpegnate salvo le emergenze. Quale migliore occasione per il nostro eroe: sale che servono a tutti durante la settimana come è giusto che sia, si rendono libere perché il sabato da disposizioni emanate, non si lavora. Il dottor Del Boca, invece, il sabato ha pensato bene di lavorare per il bene dei pazienti, con il problema delle attesa e per sveltire l'iter procedurale. Beh, si è beccato due mesi di sospensione senza stipendio. Denunciato da alcuni collaboratori e operatori della sala operatoria che non intendevano seguirlo nell'impresa e rinunciare quindi al sabato festivo. Ecco come, con leggi e sistemi da terzo mondo, come con tagli alla sanità che paghiamo a peso d'oro, dobbiamo leggere queste storie che a pensarci bene fanno venire l'orticaria. La questione non finisce così: a parte i crumiri da strapazzo poco professionali, quelli che puzzano di sindacato e si attaccano al pelo, il primario ha ricevuto encomi e plausi per il suo attaccamento al lavoro e c'è chi abbia provveduto a raccogliere firme da sbattere sul muso di scrive le leggi, le applica e non sa cosa abbia scritto e nemmeno di cosa si tratti. Una lotta inutile e dispendiosa sulla nostra pelle: "La gente aspetta? Beh, che possiamo farci noi? Noi rispettiamo le diposizioni e  basta: questi sono i nostri paraocchi e non chiedeteci di allargare la nostra visuale. Ci sta bene così, tanto il 27 arriva comunque!". Il dirigente Stefano Manfredi della Asst lecchese l’Azienda socio-sanitaria territoriale a cui l’ospedale di Merate fa capo, ha così chiosato: "Non si accorciano le liste d’attesa come ha fatto lui e soprattutto non con iniziative del singolo, ma con procedure condivise da tutti". Eh sì, caro dirigente, lei da buon politico ha buone e giuste argomentazioni per tutti. Bella la frase che dicono solo i politici bravi come lei: "Le iniziative e le procedure devono essere  condivise da tutti". Politicamente corretto e alla faccia di noi pazienti: ricordi che per noi utenti, il il termine "pazienti" è sostantivo ma anche aggettivo. Per cui tirare la corda spesso porta all'impazienza. Intanto...campa cavallo.....

 
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