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VENEZIA E I TURISTI

Post n°2600 pubblicato il 10 Novembre 2017 da monellaccio19
 
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Sapete quanto Venezia sia una delle città più visitate al mondo, sapete pure come tutto questo turismo di massa sia anche nocivo alla città quando gli ospiti spesso si abbandonano ad atti di inciviltà e a gesti irrispettosi e poco educati. Orbene, l’altro giorno è balzato agli onori della cronaca un avvenimento piuttosto singolare. Tre turisti asiatici ma residenti in Inghilterra, hanno pranzato in un ristorante vicino a Piazza S. Marco e dopo aver rimandato indietro i piatti serviti, sempre belli vuoti e puliti, si sono trovati davanti un conto di 526,50 euro: una mazzata che quasi li lasciava tramortiti al tavolo. Loro non parlavano l’italiano e pare che le 20 ostriche, la ricca grigliata di molluschi, pesce e astici e del buon vino veneto, sia corrispondente ai prezzi esposti sul menù, quindi niente trucchi e niente inganni. Lo scontrino rilasciato era quindi fedele a ciò che avevano consumato anche se insistono nel dire che non avevano ordinato quella roba. In  una lettera mandata al Sindaco Brugnaro hanno raccontato la loro disavventura e si sono lamentati del modo di fare. Il primo cittadino evidentemente non vedeva l’ora di aver tra le mani una patata bollente come questa disavventura: "Pezzenti. Uno mangia e beve, poi dice che non sapeva la lingua. Ma se vieni in Italia devi imparare l'italiano, anche un po' di veneziano non farebbe male". Beh, se le cose fossero andate come raccontato dal proprietario e se veramente fosse stato servito tutto quel ben di Dio a base di pesce, allora il conto non farebbe una piega (un po’ caro ma fedele ai prezzi). In realtà la lettera non tendeva indicare la somma per aver indietro magari parte della cifra, ma i tre turisti evidenziavano come il trattamento sia stato volutamente furbino: loro hanno cercato di essere serviti fidandosi di ciò che hanno tentato di dire in un italiano storpiato e il cameriere magari,  ha finto di capire ciò che doveva servire. Hanno mangiato è vero, ma a sapere prima l’entità del conto, magari avrebbero rimandato indietro i piatti pieni. Ciò che mi sembra inaccettabile per un sindaco, è il tenore della frase detta da Brugnaro e ribadita con il seguente commento: “Se venite a Venezia dovete sapere che siete a Venezia, dovete spendere qualcosina. Anzi, lasciate la mancia alle persone che lavorano per voi. Siete i benvenuti, ma dovete spendere". Non sapremo mai come siano andate veramente le cose, ma di fronte a tre turisti che abbiano raccontato l’accaduto invitando a non commettere atti che potessero rovinare la reputazione di Venezia, tu caro sindaco non puoi rispondere da perfetto tamarro. Saranno pidocchiosi quelli che vengono a Venezia, ma voi senza quei morti di fame, non avreste tanti soldini  per i vostri redditi. Pace e bene.

 
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