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IL TERRORISMO NON HA BISOGNO DI TARGHE

Post n°2524 pubblicato il 04 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per armi e terrorismo


Il grande gigante con i piedi di argilla traballa, è instabile e rischia di cadere avvitandosi su se stesso. L'eccidio, il massacro di Las Vegas, primo caso del genere per l'alto numero di vittime e feriti, riapre (???) la solita melensa discussione in USA: armi e morti ammazzati!  Cominciamo a parlare di numeri che poi sono quelli che forniscono gli esatti contorni di un problema. 521 sparatorie sulla folla, con l'intento di mietere più vittime possibili, in 477 giorni: sembra un gioco da Luna Park, sparare nel mucchio è il gioco più facile che ci sia. Si è certi di ammazzare qualcuno e così è stato anche l'altro ieri per il pensionato killer Mr. Paddock che ha sparato su quarantamila persone che offrivano un bersaglio unico e alettante al maledetto cecchino. Troppo grande questo dramma per tacere ancora sul problema della facile circolazione di armi di ogni genere. Quindi la domanda solita è: " C'è un modo per bloccare il tracimante smercio di strumenti mortali?  Si può arginare? Contenere?". Domanda delle cento pistole (manco a dirlo), ma come fare quando le industrie produttrici conseguono dal settembre 2001, un trend positivo inarrestabile? Oggi circolano in America circa 270/300 milioni di armi, dalle pistole alle mitragliatrici da guerra, più di un'arma per ogni americano, un detenere incontrollabile e difficile da seguire.  Le grandi aziende produttrici sono sempre ricche, affari d'oro e le borse volano con le loro alte percentuali. Una consistente numero di americani non nutre eccessiva preoccupazione per un atto terroristico più di quanta ne possa nutrire se non possegga un arma. Il solo possesso per loro è motivo di sicurezza, una pistola in tasca non li rende immortali e inattaccabili, ma per loro è uno strumento che infonde serenità per difendersi e provvedere alla sicurezza della  famiglia. Sarebbe accettabile tutto ciò se chi acquistasse fosse schedato e reperibile. Ma se dopo la prima pistola passano ad una seconda, e poi a tanto altro ancora, beh...una visitina l'FBI dovrebbe fargliela. Il cecchino di Las Vegas  nella camera dell'hotel, aveva mezzo arsenale con modelli diversi e modificati. A casa aveva l'altra metà: un campionario preoccupante e mortale. La molla che lo abbia spinto alla strage non si conosce ancora, l'uomo non è stato definito psicologicamente e quindi si può pensare a tutto, anche all'atto terroristico. Infine, nella speranza che qualcosa cambi laggiù, anche se sarà difficile toccare i produttori di armi che sono i migliori sovvenzionatori della politica, specie dei repubblicani, facciamo attenzione alle targhe che affibbiamo in giro ogni volta che vi sia una strage o un atto di follia che colpisca poche persone, a meno che la polizia riesca, come nel caso di Marsiglia, a uccidere prima il pazzoide. Ora l'Isis ha raggiunto quasi il suo scopo: qualunque atto accada nel mondo con risvolti tragici e drammatici, si arroga la paternità con comunicati che tendono a convincere la gente.  Beh, atti terroristici sono tutti, non hanno la targa per capire se appartengano all'Isis o a belve solitarie. Terrorismo è tutto ciò che sia violenza gratuita e omicida. Se un fesso grida per strada "Allah Akbar" prima di ammazzare qualcuno, non è detto che sia musulmano  e/o jihadista. Il terrorismo lo abbiamo tutti in casa, il nostro vicino insospettabile può essere terrorista da un giorno all'altro, perché impazzisce improvvisamente ed essere della nostra stessa nazionalità. Guardiamoci bene attorno e niente targhette. Oggi dobbiamo avere timore di tutti...anche dei pazzi!

 
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