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FACCIAMO CHE LA BUROCRAZIA VIVA PER SEMPRE

Post n°2256 pubblicato il 25 Maggio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per la burocrazia in italia

 

Ebbi modo tempo fa, di sottolineare come l’assunzione di venti nuovi direttori destinati ai maggiori e più importanti musei e/o siti d'arte italiani, avesse procurato nel giro di un paio di anni, buoni risultati per efficienza e per produttività dei luoghi a loro assegnati. Nel ricordarvi che dei venti vincitori del bando, cinque di essi erano stranieri, evidenziai in particolare i grandi progressi rilevati in senso alla Reggia di Caserta affidata ad un italiano e il forte impulso  dato agli Uffizi di Firenze dal nuovo direttore Eike Schimdt: risultati commentati con ampia soddisfazione dal ministro Franceschini che si augurava fosse un buon viatico per il futuro di tutti i nostri musei e i nostri siti artistici e archeologici. Beh, ci dicemmo, finalmente qualcosa si muove tra tanto immobilismo e novità promettenti per turismo e cultura che sono priorità essenziali per noi italiani. Finito qui? No, assolutamente no, ci ha pensato la burocrazia e quella paurosa macchina del TAR a buttare a mare metà del lavoro fatto: i cinque stranieri devono lasciare l’incarico perché non spettavano a loro quei posti! Franceschini, ha mestamente replicato: "Io sono un avvocato ed un uomo politico con una certa esperienza quindi so bene che le sentenze vanno contrastate nelle sedi proprie giurisdizionali e vanno rispettate. Detto questo mi chiedo che figura faccia il nostro Paese di fronte al resto del mondo. La riforma dei musei italiani, la selezione internazionale per i direttori pubblicata sull'Economist ha fatto discutere il mondo della cultura, ha avuto appezzamenti in tutto il mondo ed è originata da una norma di legge del cosiddetto decreto art bonus che ha individuato questa procedura particolare per i direttori dei musei". Il Tar del Lazio, alla presentazione di ricorso da parte di esclusi alla assegnazione, ha annulla le nomine di 5 direttori. Il bando del concorso non indicava esplicitamente che potessero accedere anche cittadini di nazionalità europea, inoltre, stando alla lettura del dispositivo pare che: ”a rafforzare la sostenuta illegittimità della prova orale, la circostanza che questa ultima si sia svolta a porte chiuse", mentre in altri punti si parla di criteri magmatici nella valutazione dei candidati. Questo non è solo un paese di anziani, è un paese vecchio nelle leggi, regole e norme che regolano le istituzioni. Che tristezza, che mestizia, che amarezza. Chissà come andrà finire la gag….da cabaret! Forse non era solo il Cnel che si doveva e poteva abolire.

 
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