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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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UN AUGURIO DIVERSO
Ho perso mia madre sette anni fa e da allora, quando la ricordo, quando penso a lei, non sono triste per la sua mancanza, non avverto il vuoto per la sua assenza, odo musica confusa: no una melodia unica e precisa, ascolto un policromo insieme di suoni melodiosi. Una strana sensazione di piacevole benessere, uno stato emotivo sereno e rilassante. Non ho altro per ricordarla e oggi che siamo tutti a celebrare la "Festa della Mamma", memore del passato, rimembro tempi lontani quando alle medie ebbi il compito di dedicarle una poesia, una delle tante studiate, una delle più belle poesie italiane dell'ottocento. Una poesia mai dimenticata, magari non la ricordano tutti a meno che non sia un ragazzo anziano come me.
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni
e più la guardo e più mi sembra bella.
Non ha un detto, un sorriso, un guardo, un atto
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore,
farei tutta la vita il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio priego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino
per coronar di gloria il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
(E. De Amicis)
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