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DOVE ERA LA CINA? VICINA?

Post n°1888 pubblicato il 20 Ottobre 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per parco disney a shanghai

 

Non più tardi di quattro mesi fa, la Disney ha inaugurato a Shangai il solito parco a tema "Disneyland" così come i tanti dislocati su tutto il pianeta. Vent'anni di lunghe trattative, un immane e lungo lavoro per realizzare il più grande parco della sua collezione, il più costoso della sua storia con una spesa di 4.8 miliardi di euro; un investimento da capogiro ma fortemente voluto nel pieno rispetto della cultura cinese. Roba che solo a vederlo con una superficie a perdersi all'orizzonte, al centro di un grande parco di oltre 370 ettari, resta una attrazione ben studiata: 300 milioni di abitanti lontani non oltre le tre ore di viaggio, dieci milioni all'anno di visitatori e una spesa media a testa di 136 euro tra parco divertimento,hotels e servizi vari costruiti sempre nel parco. Insomma un business colossale che si poteva realizzare solo in Cina. Sapete chi sia l'uomo più ricco della Cina? Ve dico io perché e un mio amico col quale ci diamo del tu, o meglio, io gli do del tu e lui mi da qualche soldino per simpatia. Wang Janlin, proprietario di una gioiosa macchina da guerra per fare soldi come la " Dalian Wanda Group". Il giorno dell'inaugurazione, verde di bile per quella invasione americana che metteva a rischio l'antichissima civiltà e cultura cinese, promise che si sarebbe vendicato per l'affronto fatto al suo paese che (guarda caso) aveva permesso l'ingiustificata invasione. Sappiate che quando un cinese minaccia, è uomo di parola. Wang ha già messo su un parco stile Dysneyland a Nanchang  ma con contenuti  più vicini alla sua cultura, ha speso 3.3 miliardi di dollari e nel frattempo a settembre ne ha inaugurato un altro molto costoso e bello. Fino al 2020 ne aprirà 15 in tutto. Non pensate ai soldi, la sua società, vanta una base di trenta miliardi di dollari, ha mani dappertutto sul globo terrestre e se spulciaste le carte delle più importanti aziende al mondo, troverete il nome "Dalian Wanda Group". Aveva promesso la vendetta e così sarà: la Disney non ci sta e prepara il contenzioso con le carte bollate, ma lui conta sulle sue argomentazioni nazionalistiche e culturali: "...E' necessario cambiare le regole perché non siano gli stranieri a comandare da noi..." ha detto in una intervista il buon Wang e continuando: ...detesto i fanatici dell'esotismo asserviti agli americani". Intanto le mani lui le ha messe dappertutto in America. Vi ho raccontato tutto ciò per illustrarvi una realtà, quella cinese, alla quale abbiamo dato la stura facendola entrare nel mercato libero mondiale. Cosa buona e giusta certo, ma alla fine, oggi, domani e dopodomani, il mondo di chi sarà? Se non sei al passo con questi ritmi incalzanti e pressanti, con chi potremo mai misurarci? La sola qualità non basta, la gente (la massa) non bada più al valore ma alla possibilità di possedere, consumare e usufruire. Pertanto in queste condizioni, con i mercati che si muovono più veloci della luce, come potremo noi italiani e tanti altri paesi, fronteggiare, emulare, essere pronti per avere il passo di una nazione come la Cina che avanza paurosamente con i suoi nuovi ricchi sfondati? Chi altri come loro, in questa corsa che pare abbia un solo vincitore facilmente prevedibile? La Cina era vicina e faceva paura, ora ci ha sorpassato e non si è degnata manco di un'occhiata per soffermarsi a ragionare con noi. A parte l'Inter, il Milan e qualche altra partecipazione o cessione, che altro possiamo dare? Come diceva la famosa Annabella di Pavia:  "Venderemo cara la pelle".

 
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