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QUANDO I VICINI D' OMBRELLONE SONO INSOPPORTABILI

Post n°1807 pubblicato il 21 Luglio 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

Giustamente ora vorreste sapere o quanto meno avere un idea approssimativa, in quale punto della spiaggia io sia solito posizionarmi. Beh, lo vedete l'ottantasettesimo ombrellone a partire da destra verso sinistra della foto? Bene io sarei là, ma non sempre. I vecchi amici sanno che non amo quel genere di carnaio, mi innervisco e sono sempre irritabile. Il mio 51% ormai si è convinta e da tanto tempo ormai che mi invita a non andar più al mare perché inficio le sue vacanze e quelle delle sue amiche e/o parenti che talvolta l'accompagnano. Il problema è che la mia calma viene compromessa da eventuali vicini che se attaccano a chiacchierare e magari toccano argomenti scabrosetti e maliziosamente tendenziosi, mi inalbero, mi eccito e spesso sono costretto alla rissa verbale. L'altro giorno, poiché mia figlia non può star molto in spiaggia, andammo presto al mare per poi rientrare verso le 11.00. Ci sistemammo al solito posto e notai che vicino a noi c'era un gruppetto di turisti (presumo) tedeschi. Ridevano, chiacchieravano e mi sembravano cordiali così che dopo un paio di sorrisetti di circostanza, hanno ripreso con la conversazione amena e divertente. Io ero assorto nella lettura del famoso libro "Come annegare la moglie senza lasciar tracce" e ad un tratto, fui preso da un argomento intrigante. Poiché tra loro c'erano italiani (forse parenti), la chiacchierata puntava sulla solita menata degli italiani brava gente, gli italiani fannulloni e italiani che tendono alla politica per fare affari e rubare a destra e a manca. Insomma, sapete come va, si sprecano i luoghi comuni, la retorica spicciola prevale e le leggende metropolitane si vendono un tanto al chilo. Sul più bello uno dei tedeschi, in un italiano stentato, esclama: "Italiani, spaghetti, mafia e mandolino".  Beh, a quel punto non ho più sopportato la solita solfa e mi sono introdotto con garbo nella discussione cercando di far comprendere che insistere su quegli stereotipi non serviva a nessuno e non deponeva assolutamente a favore degli italiani che ovviamente, nella maggior parte dei casi, non rispondono a quelle etichette affibbiate per antonomasia. Insomma, parola più, parola meno, notando una certa insistenza sulla posizione iniziale, non ho potuto fare a meno di concludere la piacevole conversazione con: "Lei quindi, è convinto che gli italiani sono mafia, spaghetti e mandolino?....Ma mi faccia il piacere, ormai in Italia chi lo suona più il...mandolino?". Mi sono alzato e mi sono avviato verso casa. Non so se abbiano colto la....perfida battuta!

 
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