CARICO A CHIACCHIERE

Che andasse a finire così lo supponevo e da un certo punto di vista, mi starebbe anche bene. Se penso al brutto quarto d'ora passato da Bruxelles in questi ultimi giorni, nemmeno Parigi poté tanto nei giorni immediatamente dopo gli attentati. Allora: nessuno esce più, nessuno mangia più fuori, nessun entra nei bar, niente ritrovi dove sostare, nessun passeggio nelle piazze e nelle vie! E' spettrale, è un segnale negativo e serve solo a comunicare ai terroristi che hanno colpito a morte la vita di una città. Quindi reagire con umorismo, con la satira, con il sarcasmo e irridendo chi fa della morte a tradimento l'unica ragione di vita, è segno di vivacità e vitalità e così si prova ad esorcizza il terrore. Per questo motivo si è scatenata e si è mobilitata la rete, per sparare grosse e divertenti gags, vignette e battute, all'insegna della classica: "Vi seppelliremo con una risata!". E' ciò che si spera di ottenere con l'assalto senza sosta degli umoristi per caso.

I romani manco a dirlo sono i più pirotecnici e i più divertenti, la scambio fitto in rete, allontana e allenta la paura e strappa qualche sincera risata ai più, a coloro che il sorriso l'hanno perso da quel maledetto venerdì sera. "Se te porti via mi moje, la croce ce l'avrai tu a vita!". "Ve ce vojo vede' coi cammelli sui sampietrini!". A Roma c'è solo un califfo ed è Califano!". "Ma chi ve credete d' esse'? A' banda de la Majana?". Insomma, una ridda di espressioni tutte dirette ai terroristi e che non prendono sul serio né loro, né i fondamentalisti incazzati. 

E con questo invito perentorio, credo proprio che la sfacciataggine e l'arroganza tipica dei romani venga espressa alla grande: gradassi e canzonatori, paraculi e irriverenti. La tradizione del Belli e del Trilussa, è salva!