Massimo Coppa

IL CHIP NEL CERVELLO, CI SIAMO ARRIVATI: COSA NE VERRA’?


IL CHIP NEL CERVELLO, CI SIAMO ARRIVATI:COSA NE VERRA’?
È un aggettivo di cui si abusa spesso, ma stavolta credo sia adeguato: l’impianto di un chip “Neuralink” nel cervello di un essere umano è un evento “storico”.Penso che questo sia un fatto che, in futuro, dividerà la storia dell’umanità tra un prima e un dopo.L’annuncio è stato dato dal controverso imprenditore Elon Musk: dunque, Neuralink è una realtà. Ci vorrà tempo per vedere i risultati, e non è detto che tutto vada liscio: la persona che si è prestata a quest’operazione chirurgica è certamente a conoscenza dei pericoli per la sua salute e addirittura per la sua vita, ma altrettanto certamente li ha accettati in cambio di una somma di denaro astronomica, considerato anche il volume di affari di Musk, uno degli uomini più ricchi del mondo.Apparentemente le finalità di questa sperimentazione sono ottime: ridare la vista ai ciechi e guarire i paralitici innanzitutto, in una specie di riedizione dei miracoli del Vangelo. Ma poi, anche, governare i device e gli impianti elettronici (cellulare, computer, server, Internet, domotica, strumenti di lavoro e così via) con la sola forza del pensiero!Dunque, siamo di fronte ad un evento epocale. Sia chiaro che questo non implica, necessariamente, un giudizio positivo su di esso. Anzi, le implicazioni etiche sono enormi e, in effetti, la questione è abbastanza inquietante.Siccome quasi tutte le invenzioni umane sono destinate sia ad usi benigni che maligni, è facile immaginare che sarà così anche in questo caso: solo che le conseguenze e le dimensioni del fenomeno, stavolta, sono veramente immense e devastanti.Per prima cosa, è un fatto, siamo alla nascita dell’uomo bionico, del cyborg: non più e non solo essere umano, ma uomo e macchina insieme. Avremo un cervello parzialmente elettronico, a cui (già succede) aggiungere arti meccanici e, in futuro, organi interni completamente artificiali.La fantascienza diventa realtà. Ci sono interi generi letterari (basti pensare alla narrativa cyberpunk) e cinematografici che già da decenni hanno esplorato un futuro dove la biologia e la tecnologia si fondono, tratteggiando però un quadro da incubo ed un mondo distopico.Diciamo che da quest’iniziativa di Musk c’è molto da temere, oltre che molto da guadagnare. Mi spaventano soprattutto due aspetti: la disumanizzazione dell’essere umano, che da oggi si incammina ancor di più verso la simbiosi con le macchine, e la possibilità di controllo che un regime dispotico o la criminalità organizzata possano realizzare utilizzando chip i quali, impiantati nel nostro cervello per consentirci di fare cose finora impensabili, diventino il cavallo di Troia per controllarci e condizionarci completamente, realizzando il sogno ultimo di tutti i regimi totalitari della storia.Non è possibile commentare questo post