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PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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CRISI IDRICA E PUTIN, TEMPESTA PERFETTA

Post n°2146 pubblicato il 23 Giugno 2022 da massimocoppa
 

CRISI IDRICA E PUTIN, TEMPESTA PERFETTA
La siccità sta mettendo in ginocchio non solo la già mal messa agricoltura italiana, con il conseguente, inevitabile aumento dei prezzi, nonché l’approvvigionamento idrico ad uso civile e industriale, per tacere del deterioramento e della desertificazione dell’ambiente, ma anche la produzione di energia elettrica.
Il “Sole 24 Ore” informa che siccome, ormai, invece di acqua per il raffreddamento degli impianti le centrali idroelettriche aspiravano sabbia dai letti dei fiumi, si sono dovute fermare “Moncalieri (Torino, Iren), Sermide (Mantova, A2A), alcuni dei gruppi di Ostiglia (Mantova, Ep) per circa 2.400 megawatt in meno. E cominciano a tossire tosse secca Piacenza (A2A), La Casella (Piacenza, Enel), Chivasso (Torino, A2A), Turbigo (Milano, Iren), Tavazzano (Lodi, Ep) per circa 4.800 megawatt”.
Questo accade ora che ci avviamo al clou termico dell’estate, il famigerato mese di luglio il quale, tradizionalmente, comporta il maggior consumo elettrico da parte degli italiani, visto che, tra le altre cose, i condizionatori vengono messi a tutta manetta.
Non ci aiuta nemmeno l’energia importata: quella dalla Francia, per esempio. In Italia abbiamo detto “no” al nucleare dopo Chernobyl, ma gli altri Paesi attorno a noi producono energia elettrica dall’atomo a tutta forza. Se accadesse una catastrofe in Francia, danneggerebbe comunque anche noi, per cui è sciocco non avere centrali in Italia. Ma non divaghiamo. Ebbene, l’elettricità francese, che importiamo, si avvia proprio in queste settimane a diventare quasi indisponibile perché, come informa sempre il “Sole 24 Ore”, per manutenzione sta per essere sospesa l’attività di ben 28 reattori nucleari francesi su 56.
Stiamo già assistendo ai primi blackout: anche da me, nel primo pomeriggio (quando fa più caldo) di ieri, la corrente è saltata per diversi minuti in tutta l’isola d’Ischia.
Quindi, energia elettrica sempre più costosa a causa del rialzo mostruoso di petrolio e gas conseguente all’invasione ucraina da parte della Russia, ed ora anche scarsa: la tempesta perfetta per deprimere ulteriormente l’economia italiana ed il nostro già precario stile di vita.
Come se non bastasse, l’Europa deve sospendere ogni manovra di salvaguardia dell’ambiente e di prevenzione dei mutamenti climatici (dai quali questa siccità epocale che ci affligge) perché bisogna tornare alle tecnologie più inquinanti, riesumando le centrali elettriche a carbone.
Tutto questo grazie a Putin. Mi domando ogni giorno cosa stiamo aspettando per intervenire militarmente, nel quadro di una cornice NATO, contro la Russia. Non ci posso credere che stiamo accettando l’inflazione, il rialzo dei tassi d’interesse, il disastro dell’economia, delle Borse e delle nostre vite pur di non mandare qualche soldato in Ucraina: non con lo scopo di distruggere la Russia, ma solo di respingerne definitivamente l’assalto ad un Paese europeo, filo-occidentale e, oramai, martire.

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