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ma nostalgia
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PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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NESSUNO TOCCHI DRAGHI, PER ORA

Post n°2142 pubblicato il 15 Giugno 2022 da massimocoppa
 

NESSUNO TOCCHI DRAGHI, PER ORA
Dalle elezioni amministrative appena tenutesi in vari Comuni italiani è emerso che il PD resta il primo partito, la Lega e i Grillini crollano e FdI diventa il partito leader nel centrodestra.
Personalmente, è motivo di gran piacere il tracollo leghista e la virtuale scomparsa del Movimento 5 Stelle: sono due formazioni che oscillano dall’autoritarismo all’anarchismo, dall’egualitarismo irrazionale alla xenofobia. Sono antisistema, ma pericolosamente per la democrazia e, comunque, “a cazzi loro”.
Tuttavia, quanto accaduto comporta immediatamente un problema di tenuta del governo. Sia Salvini che Conte, ma specialmente il leader azzoppato della Lega, stanno lanciando minacce ed ultimatum a Draghi. Devono inventarsi qualcosa per far vedere che sono ancora vivi, insomma, e se la prendono con il governo di cui fanno parte.
Già nel recente passato ho avuto modo di dire che, partito con un giudizio negativo su Mario Draghi a causa della sua storia e perché aumentava la lista di presidenti del consiglio mai eletti da nessuno, mi sono largamente ricreduto.
Ebbene, il mio giudizio è ancora migliorato. In questo momento, con una crisi economica e finanziaria mondiali devastanti, con uno scenario apocalittico da qualsiasi punto di vista lo si guardi, con una marea di problemi che si ergono minacciosi e che, prendendo spunto dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, sembrano ormai configurare una crisi di sistema, con le Borse impazzite, credo che ci convenga mantenere a capo del governo una persona come Mario Draghi: un super-esperto di economia, che ha dimostrato ampiamente, in tutta la sua vita, di essere sia competente che compassionevole, nel senso che è un fautore della spesa pubblica per aiutare le persone e l’economia, un keynesiano nel senso migliore del termine, e non un fanatico del monetarismo o del liberismo economico.
Insomma, di questi tempi, un luminare non estremista come l’attuale capo del governo me lo terrei ben stretto. Oltretutto con la stima universale di cui gode all’estero e con le amicizie che ha, se c’è uno che può capire come evitare che l’Italia finisca nel baratro è proprio lui.
Perciò vorrei dire a Giorgia Meloni, che mi piace tantissimo, di non intensificare il fuoco contro il governo: va bene l’opposizione, ma non aiuti Salvini a mettere Draghi in difficoltà. Usciamo dai casini: poi, con le nuove elezioni, tutto andrà al suo posto. La Lega si ridurrà al 6 % o anche meno (come le percentuali di consenso che ha appena ricevuto), Salvini si eclisserà ed i Grillini scompariranno. Si avrà tutto il tempo e l’agio per pensare al dopo-Draghi, magari con una donna per la prima volta a capo del governo nella storia della Repubblica.

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