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ma nostalgia
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PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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Votare o no? Pro e contro con l’ingombrante Salvini sullo sfondo

Post n°2073 pubblicato il 22 Agosto 2019 da massimocoppa
 

 

VOTARE O NO? PRO E CONTRO CON L'INGOMBRANTE SALVINI SULLO SFONDO

Scrivo quattro righe sulla crisi di governo in corso.

La vicenda è praticamente a conoscenza di tutti: cosa che mi ha stupito. Erano anni che non sentivo parlare di politica intorno a me con una tale, quotidiana pervicacia, con un tale interesse. Questa, di per sé, è una cosa buona, a prescindere da ogni altra considerazione. Come chiosava Bertolt Brecht nella poesia “L’analfabeta politico”, chi dice di non interessarsi di politica non capisce che tutto dipende da quella, anche il prezzo dei fagioli. Da questo punto di vista, mi sono sorpreso a guardare la diretta televisiva con il discorso in Senato del premier Conte e la risposta di Salvini, seguito poi da Renzi ed altri. Diciamo che, dopo questi big, ho spento il televisore, ma erano anni che non guardavo una diretta dal Parlamento; e, come me, dati Auditel alla mano, milioni di italiani hanno fatto lo stesso, con share da prima serata: incredibile, se consideriamo che era, invece, un pomeriggio agostano!

Vuoi vedere che gli italiani, finalmente, si sono resi conto di quanto sia importante la posta in gioco?

Da un lato abbiamo un Salvini il quale, da bravo aspirante Duce in sedicesimo, aveva chiesto “pieni poteri” ed aperto di conseguenza la crisi. Ma, lo si capisce dagli sviluppi, Dio esiste ed è grande. Il Ducetto ha sbagliato tempi e modi; peggio ancora, si è impaurito ed ha fatto dietrofront. Prima ha presentato una mozione di sfiducia a Conte; poi, visto che nessuno è impazzito di paura, ha avuto paura lui di essersi spinto troppo in là e non l’ha fatta calendarizzare, lanciando segnali di ricomposizione. Allora è stato Conte a far precipitare le cose, presentandosi in Senato ed aprendo ufficialmente la crisi, addossandone giustamente la colpa a Salvini.

Credo che, nella storia della Repubblica, non si sia mai visto un premier fare un discorso contro un suo alleato, un suo ministro, un suo viceministro! Con quell’aria da professore, l’avv. Giuseppe ha bacchettato sonoramente il liceale Matteo. Che piacere!

Veniamo rapidamente alle conclusioni.

Emotivamente, sono ben contento se non si andrà a votare ma si arriverà alla fine naturale della legislatura con un altro governo. Non ho nessuna stima dei Grillini e disprezzo apertamente Renzi ed i suoi. L’ex premier è, a sua volta, un aspirante Duce in sedicesimo, forse solo meno rozzo di Salvini. Ma sono entrambi campioni di demagogia, così come del resto lo sono i Grillini. Purtroppo, a quanto pare, è la politica di oggi. Comunque, sono favorevole a qualsiasi soluzione, che considero come un male minore, piuttosto che rassegnarmi a vedere Salvini diventare un dittatore con plebiscito popolare (come Mussolini ed Hitler, per fare un esempio ma mutatis mutandis, ovviamente).

Mi fa piacere che Salvini venga lasciato a logorarsi, negandogli le elezioni anticipate. Ma, certamente, quando si impedisce al popolo di esprimersi, non è il massimo della democrazia. Inoltre potrebbe accadere che, per i prossimi anni, le cose continuino ad andare male; anzi, peggiorino. Nel frattempo, il leader della Lega continuerebbe a sbraitare che tutto va male perché non si è votato e non gli si è consentito di prendere una valanga di voti, secondo i sondaggi: questo farebbe di lui un martire, ed alle prossime elezioni altro che il 30 per cento di consensi; prenderebbe il 60 per cento!

Tutto questo per dire che la situazione è veramente delicata: ogni soluzione porta con sé pro e contro molto forti.

 
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