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anche noi (…) saremo /
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la nostra, ché si mescola in essa /
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un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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Google mette fine all’anonimato

Post n°1807 pubblicato il 13 Settembre 2011 da massimocoppa
 

E’ una svolta storica nel mondo di Internet: per avere
un indirizzo mail bisogna dare un numero di telefono
GOOGLE METTE FINE ALL’ANONIMATO
E poi manda una smentita inspiegabilmente irritata...


E’ indubbiamente una scelta coraggiosa, che potrebbe anche
decretare un disastro economico e d’immagine per Google: ma il gigante mondiale di Internet ha deciso di mettere fine all’anonimato in rete.

La cosa era stata già annunciata, come politica aziendale, all’inizio dell’estate, quando è stato lanciato Google+, un social network che si prefiggeva di diventare l’anti-Facebook ma che, onestamente, resta tuttora un oggetto misterioso.

Ma evidentemente a Mountain View ci credono, e senza annunci ufficiali hanno già iniziato a provvedere: in pochi se ne sono accorti, ma da qualche giorno è diventato impossibile registrare un indirizzo mail di Google senza fornire un proprio recapito telefonico privato.

E’ cioè impossibile ottenere un indirizzo Gmail senza dare un numero di telefono personale, fisso o mobile. Solo così si può ricevere un codice che permette di completare la procedura ed attivare l’account.

Quindi, nel caso di fornitura di dati falsi o nel caso si usi la mail per commettere reati (fosse anche semplicemente insultare qualcuno) c’è un numero di telefono che sia Google che l’autorità giudiziaria possono usare per risalire ancora più facilmente all’identità del responsabile.

In Italia, è noto, per avere un telefono fisso o una SIM per cellulare bisogna fornire documenti di identità e compilare contratti e modulistiche varie: quindi è un forte deterrente per scoraggiare azioni anonime.

Chi mi segue sa che sono fortemente favorevole all’emersione delle vere identità su Internet: ritengo che il web sia una fogna proprio perché stracolmo di vigliacchi e sciacalli irresponsabili che credono di nascondersi dietro un nick (quando in realtà tutto ciò che si fa lascia una traccia percorribile da esperti).
Il problema è semmai per chi usa l’anonimato per scopi nobili: come gli oppositori democratici di regimi autoritari.

AGGIORNAMENTO

Il famoso sito Internet DAGOSPIA ha rilanciato il mio post, provocando una piccata risposta ufficiale da parte di Google Italia
. Google sostiene che questa procedura vale solo a volte e per tutelare lutente da ladri di dati ed hacker; si nota però una certa irritazione: non capisco poi perché, visto che è una policy da loro annunciata da mesi e su cui si dibatte da tempo; e oltretutto io sarei pure favorevole. Non capisco come possano dire che non sia vero: fino a qualche minuto fa (ore 20.50 del 13 settembre 2011) era ancora vero che, se si vuole aprire un indirizzo Gmail, si DEVE dare un numero di telefono, altrimenti non si può concludere la registrazione!
Chiunque può verificarlo andando QUI e provando a registrare un indirizzo mail. Ad un certo punto, se non fornirà un numero di telefono, non potrà ricevere un codice (via SMS o voce) per completare la registrazione ed attivare l'indirizzo.
Se stanotte Google cambierà la procedura, be
! Contro questa eventualità non posso combattere. Ma di fatto, fino ad ora, la situazione è quella descritta.
Comunque, il post di Dagospia, col suo commento e prima smentita di Google, è QUI; la seconda smentita di Google su Dagospia è QUI.

AGGIORNAMENTO 2

 

Oggi, 14 settembre, anche ledizione cartacea de Il Fatto quotidiano, il giornale di Marco Travaglio, parla della vicenda, anche se solo in una breve, senza citarmi (si parla genericamente di alcuni blog...) - hai visto mai che mi facessero un po di pubblicità - e prendendo incredibilmente per buona la risposta di Google.
Anche la homepage di Libero.it rilancia il mio post mettendolo sulla homepage: e son soddisfazioni!

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