Creato da Buiosudime il 25/01/2010

Quante notti...

Solo la notte offre la possibilità di vivere intensamente.

 

 

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Post n°195 pubblicato il 19 Aprile 2012 da Buiosudime

Le parole… subito appaiono quasi poco centrate o enfatiche, poi le rileggi e ti accorgi che non è proprio così… che non sono solo parole scritte per far bella mostra di sé, ma veri e propri testimoni. Parole che pensano di essere grandi e mature, che ci credono… una lieve delusione… un graffio… una ferita… specie se non la si capisce, specie se l’altro non ti mette in condizione di capire… e le parole, improvvisamente, sembrano inutili, vuote, perse. E' come se ogni volta potessi toccare il fondo e il vento delle tentazioni immaginarie mi riportasse su. Da questa età ho già masticato parti di vita inutili… ho camminato su spazi senza fine… difficili da attraversare, finché, con l’aiuto di qualche livido, ho imparato a vivere… a modo mio. Il tempo lo consumo, non lo butto, eppure come una falena non so resisterti ed è così che da mille notti ti volteggio intorno… vivo e mi ritrovo. Mi cerco, mi riconosco, mi ricoloro… ritrovo il cuore ed è dolce perché adesso so cogliere l’attimo in cui spiccherò il volo. Le parole mi travolgono… non riesco ad afferrarne nemmeno una… vorrei portarle via… in un luogo, dove nulla le possa corrodere. Pensare che le parole che non ho pronunciato non possono essere ascoltate… ma sono ugualmente qui, affondate in questo tempo che limita la concezione dell'essere. I pensieri inespressi sono animali senza ali che si divertono a volteggiare e che non si fanno archiviare nella stanza chiusa della mente… perché qui, in cerca di una nuova opportunità, trovano l'oblio. La barriera cade dentro di me… le fantasie iniziano a raccontarsi da sole, senza che la mia realtà abbia volontà alcuna. Parole per svuotare la mente… per liberare spazio e concederne ancora ad altre che verranno. Sono segni che nascono in un luogo indefinito del mio inconscio, che poi spingono prepotentemente per conquistare la prova inequivocabile della loro stessa esistenza. Le parole a volte sono serrature arrugginite di cancelli storti che non ti concedono di andare via… mai. 
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senor11
senor11 il 19/04/12 alle 18:43 via WEB
Tralasciando il motivo che ha generato questo post, perché c’è sempre una causa che produce l’effetto, l’impalcatura di questo tuo scritto è talmente solida da sostenersi da sola. Viviamo in una società costruita sulla parola. Si fa politica con la parole e a parole, si ammansiscono le folle con le parole, ci si giura eterno amore con le parole, e ci sono accordi firmati (che sempre parole sono) ed altri sulla parola. Ci si conosce, e si intraprendono conoscenze virtuali (vedi internet) tramite le parole… e si fa l’amore a parole…! Potrei continuare all’infinito su questo falsopiano, ma il nocciolo della questione resterebbe sempre lo stesso: LA PAROLA. L’orecchio recepisce, la mente elabora. E qui interviene il relativismo. Siamo tutti dotati (o quasi…) di una diversa sensibilità e di un’intelligenza che non potrà mai essere neutra, asettica, in quanto combinata con le nostre emozioni, i nostri stati d’animo, il nostro vivere. Per taluni le parole possono far più male di una sonora schiaffeggiata, mentre per altri: manco p’’a capa me passa. E il nostro porci davanti alle parole che anima le stesse. E’ un gioco di fantasia che disegna, costruisce, modella, plasma la parola fino quasi a farla diventare materia…! Si, è proprio vero quando si asserisce talvolta che le parole sono dei veri e propri macigni. Personalmente penso che il non detto abbia uno spessore molto maggiore del detto in quanto nel silenzio tenebroso dei nostri pensieri giacciono le verità più nascoste, i desideri mai avverati, il rimpianto per quello che poteva essere e non è stato, i dubbi, le incertezze, curiosità mai esaudite. Tutto questo senso di incompiuto, di indefinito regala all’anima quell’alone di doloroso mistero che probabilmente ci accompagnerà per tutta la vita. E tale riflessione viene rafforzata laddove affermi in lampo di grande poesia che I pensieri inespressi sono animali senza ali che si divertono a volteggiare e che non si fanno archiviare nella stanza chiusa della mente… oppure, quando presa da un senso d’impotenza e di momentanea rassegnazione (nulla è mai definitivo…) ricami un’altro pensiero che è un’altra perla di lirica poetica: Le parole a volte sono serrature arrugginite di cancelli storti che non ti concedono di andare via… mai. Si può essere o non essere d’accordo su questo convincimento… personalmente credo che tu non voglia andar via, ma resta lucente più che mai la bellezza cristallina di questi tuoi versi che nessuna parola, nessuna opinione, nessun evento potrà oscurare. Eppure questa volta mi sono fatto un mazzo tanto!!! Però mi sento soddisfatto. Una carezza affettuosa. Eu
 
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