Creato da Buiosudime il 25/01/2010

Quante notti...

Solo la notte offre la possibilità di vivere intensamente.

 

 

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Post n°183 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da Buiosudime

Vorrei... bere l'aria delle stelle, con i miei respiri... stare lassù abbracciata all’uomo che amo. Quante volte lo avrei voluto... quante volte da qui guardando la luce delle stelle ho immaginato di raggiungerle con il respiro del cuore trasformandolo in lungo sospiro... comporre nell’aria la trama di un abraccio sincero, guardando negli occhi il volto dell’uomo che amo. L'amore è essenza di vita... quando tutto comincia con questa dolcezza, giorno dopo giorno quell'attrazione che tiene unite due persone non potrà mai cedere. I cuori sembrano due calamite, l’abbraccio si stringe così forte da farti rimanere senza respiro... sembra di essere in una morsa dove la voglia di tenersi stretti non è mai appagata... questo vorrei anch’io stanotte... è questo, forse lo vorrebbero tutte le persone innamorate...

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Rispondi al commento:
picche_marea
picche_marea il 20/02/12 alle 15:27 via WEB
Ciao BUIO;molto bello ciò che hai postato sai, è come il dipanarsi di una matassa su ciò che si vorrebbe vivere quando l'amore ti prende veramente.Si credo che questo lo vorrebbero tutte le persone innamorate. p.s.vorrei lasciati uno scritto ma senza fraintendimenti o.k. il_picche Colgo inquietudine nel sentire ricordi di esperienze passate come una ferita non ancora rimarginata si che lacera interiormente. È questa scia d’ irrisolto che mi spinge a raccontare questa storia lontana, per la prima volta senza reticenze, poiché ha come destinatario soltanto me stesso, cercando di capire i sentimenti che provo per quello che è accaduto: dolore e insieme acre voluttà. Guardavo la mia compagna lungament, .aprendo spesso il telefono dove custodivo gelosamente una sua foto e lei dal suo nascondiglio ogni tanto mi sorrideva. Ella sapeva di di essere bella:: Gli occhi, erano incantevoli, sembravano cerulei, ma in certi momenti diventavano come neri: erano grandi, giravano lenti, e avevano alle volte uno sguardo, che pareva insieme fisso e vago, scrutatore e distratto mischiavano in quel caro volto una gentile melanconia all'apparenza sensuale . Dopo un lungo bacio io le stringevo le mani, e me le piantavo dinanzi fissandola nelle pupille: lei mi contemplava serena, senza batter palpebra .Come sei bella! - le dissi!! - Ti sembro bella davvero? Ho voluto essere bella per te, per quesi nostri momenti. . Mi sentivo allora invaso dall'ardore della passione le chiedevo Pensi a me, amore ma non rispondeva più allora insieme da un misterioso senso di paura; il cuore mi batteva impetuoso; un dubbio acre mi nasceva nel petto, e mormoravo:se non mi amasse abbastanza per non rispondermi! avevo un terribile bisogno di dirle a voce tante cose e di farle tante domande.ma non le feci….capi che era l’ultimo incontro. spero che ti sia piaciuta
 
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