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Usciamo dalla crisi con la Riforma Morbida dell' EURO e dell’economia italiana

Post n°1685 pubblicato il 27 Marzo 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Riforma Morbida del sistema monetario e dell’economia italiana: principali caratteristiche e vantaggi rispetto al break-up dell’euro

Le controindicazioni di un processo di break-up dell’euro derivano dal fatto che una serie di rapporti contrattuali e di posizioni di debito e credito subiscono una conversione della valuta in cui sono espressi.

Stipendi, pensioni, contratti d’affitto, contratti di fornitura, contratti di finanziamento, in caso di break-up trasformano la loro valuta di denominazione in una moneta di minor valore.

Confusione, complicazioni, contenziosi legali, effetti redistributivi, incertezza sulle reazioni delle controparti, turbolenze sui mercati finanziari, instabilità del sistema bancario, sotto TUTTE in un modo o nell’altro conseguenze derivanti dalla ridenominazione dei contratti in essere al momento del break-up.

Sono prevedibili forti ostilità a qualsiasi ipotesi di questa natura da parte di gruppi d’interesse molto influenti quali:

le aziende tedesche e degli altri paesi dell’area ex-marco, che si troverebbero immediatamente a operare con una moneta rivalutata; e i mercati finanziari, dove gli operatori che detengono crediti verso l’Italia subirebbero una perdita sui loro crediti.

Tuttavia anche i cittadini italiani, compresi molti di coloro che stanno sempre più capendo la relazione tra disfunzionalità del sistema monetario e problemi economici del paese, vivono comunque con disagio la possibilità di vedere i loro risparmi, le loro retribuzioni e le loro pensioni trasformate in un’unità monetaria di minor valore.

Queste ultime preoccupazioni sono di natura prevalentemente psicologica, in quanto non c'è da aspettarsi l'emergere di fenomeni inflattivi (in seguito al break-up) se non su scala molto inferiore all’entità della svalutazione. Ma costituiscono comunque un forte freno all’emergere di un netto consenso della pubblica opinione in favore del break-up.

Ci sono poi le difficoltà tecniche di gestire un processo di break-up senza che si producano fughe di notizie, turbative di mercato, corse agli sportelli bancari e fughe di depositi, eccetera.

Una riforma del sistema monetario che permette di conseguire TUTTI i risultati che ci si propongono in seguito al break-up:

PRIMO, eliminazione degli squilibri di competitività tra paesi appartenenti all’eurozona

SECONDO, sviluppo di politiche economiche di pieno impiego

TERZO, finanziamento del settore pubblico senza emettere debito in una moneta che lo stato non gestisce e non controlla

senza che si ridenomini nessuno dei rapporti contrattuali pregressi è quindi nettamente più efficace e meno rischiosa di un break-up, suscita di gran lunga meno ostilità, meno inquietudini e dubbi nella pubblica opinione, e ha difficoltà di esecuzione enormemente inferiori.

Tra l’altro, la Riforma Morbida è attuabile SENZA che debbano essere effettuate richieste di alcun tipo ad altri stati membri dell’Eurozona e in particolare alla Germania (richieste quali eurobond, trasferimenti finanziari o qualsiasi altra forma di sostegno).

La strada da seguire non è quindi di rottura, ma di affiancamento e sostituzione.

Fermo restando che tutti gli effetti benefici del recupero di sovranità monetaria possono, e devono, essere conseguiti immediatamente.

 
 
Tutto quanto sopra esposto è ottenibile con un processo articolato nei seguenti passaggi.

UNO: Certificati di Credito Fiscale (CCF) vengono assegnati gratuitamente a cittadini e aziende, e utilizzati dallo stato per finanziare provvedimenti di spesa. Le assegnazioni annue sono adeguate, in quantità, a riportare l’economia italiana al pieno impiego (stima attuale: 200 miliardi annui). Una quota è assegnata alle aziende in funzione dei costi di lavoro sostenuti, per riportare la loro competitività al livello dei paesi più efficienti dell’Eurozona (principalmente la Germania: stima attuale 80 miliardi annui) ed evitare il formarsi di sbilanci commerciali (l’obbiettivo è un saldo import-export tendenzialmente in pareggio).

DUE: I CCF, che possono anche essere denominati Lire Fiscali, saranno negoziabili tra gli assegnatari e il sistema bancario (gli assegnatari potranno cioè convertirli in euro) e anche utilizzati in transazioni tra privati. Sicuramente tramite supporti elettronici / informatici; eventualmente potranno essere emessi titoli bancari cartacei al portatore rappresentativi di Lire Fiscali (in pratica sarebbero banconote: da valutare le esigenze di compatibilità con l’art. 105 del trattato di Maastricht).

TRE: con effetto immediato, lo Stato italiano cesserà di emettere titoli di debito pubblico in euro. Le emissioni saranno esclusivamente denominate in Lire Fiscali: daranno quindi diritto al rimborso di capitale e interessi in moneta utilizzabile per pagare obbligazioni finanziarie verso lo Stato italiano.

QUATTRO: nessun rapporto di debito / credito, nessun contratto, nessun rapporto di lavoro, nessun impegno per pagamento di pensioni (eccetera) verrà convertito da euro a Lire Fiscali.

CINQUE: tuttavia è prevedibile che i NUOVI contratti di lavoro, finanziamento eccetera vengano sempre più spesso stipulati in Lire Fiscali e non in euro.

SEI: nel giro di qualche anno con ogni probabilità l’utilizzo della Lira Fiscale (moneta sovrana) risulterà predominante rispetto a quello dell’euro (moneta non sovrana).
 
Riguardo ai rapporti con l’Unione Europea, va precisato che quanto sopra deve essere messo in atto SENZA trattative o richieste di autorizzazioni, in quanto non viola nessun trattato ed è, d’altra parte, ESSENZIALE per il ripristino di adeguate condizioni di occupazione e sviluppo.
 
Potrà essere tenuto un referendum per stabilire la completa cessazione dell’utilizzo dell’euro da parte della pubblica amministrazione italiana (in luogo del quale verrebbe, in questo caso, esclusivamente utilizzata la Lira Fiscale). Tutto questo però SUCCESSIVAMENTE a quanto esposto ai precedenti punti UNO, DUE, TRE e QUATTRO (e senza che il referendum sia precondizione per metterli in atto).

Marco Cattaneo su Basta con l'eurocrisi

 
 
 
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Un blog di: Lucky340
Data di creazione: 04/05/2010
 

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