ROSSO DI SERA

Pier Paolo Pasolini


 
 * ... e intanto era aprile,e il glicine era qui, a rifiorire.Prepotente, ferocerinasci, e di colpo, in una notte, copriun intera parete appena alzata, il muroprincipesco di un ocrascrepolato al nuovo sole che lo cuoce ...E basti tu, col tuo profumo, oscuro,caduco rampicante, a farmi purodi storia come un verme, come un monaco:e non lo voglio, mi rivolto – aridonella mia nuova rabbia,a puntellare lo scrostato intonacodel mio nuovo edificio. Tu che brutale ritorni,non ringiovanito, ma addirittura rinato,furia della natura, dolcissima,mi stronchi uomo già stroncatoda una serie di miserabili giorni,ti sporgi sopra i miei riaperti abissi,profumi vergine sul mio eclissi,antica sensualità... Pier Paolo Pasolini, Il glicine