LE CITTA' DEL SUD

IL VOTO DEL SUD NON SERVE SENZA UNA VERA RIBELLIONE


Che cosa abbiamo in comune con il Nord Italia? E, sopratutto, che cosa abbiamo in comune con chi ha votato la Lega Nord? Forse il solo fatto di abitare la stessa penisola e parlare la stessa lingua. Ma, a parte questo, nulla!Neanche 157 anni di convivenza, seppure forzata, sono bastati per renderci un popolo unito, e probabilmente mai lo saremo, fino a quando prevarranno pregiudizi, discriminazione e disparità economiche. I partiti politici, che dovevavo rappresentare tutti gli "italiani", da nord a sud, non si sono mai fatti carico di riequilibrare le differenze economiche e sociali create dalla piemontesizzazione del mezzogiorno. Ed oggi hanno pagato questa scelta di abbandonare il sud al proprio destino restituendo una coloritura politica delle regioni del Sud, che come sottolinea Pino Aprile "indica i confini della popolazione che ha meno diritti e più insulti da un secolo e mezzo”. Se cosi fosse, (ed è cosi) allora vorrebbe dire che il mezzoggiorno sta cominciando a prendere coscienza del suo essere una colonia interna. Sta cominciando a capire che il voto di scambio, alla lunga, non porta nessun beneficio perchè i nostri figli riprendono con forza ad emigrare.Anche per farci curare dobbiamo spostarci al nord, e quando non si ha la possibilità di farlo si è obbligati a morire. Perchè questo è il destino per che vive nelle colonie, dove i diritti della popolazione non sono equiparati a quelli dei cittadini dello Stato occupante.E figuriamoci se il voto espresso da una "colonia" possa avere un suo peso nel cambiare le sorti politiche dello "Stato occupante". Il voto del Sud, a detta di giornali e televisioni (tutti del Nord), infatti, esprime solo la naturale propensione dei meridionali ad essere assistiti e a non voler lavorare.Denigrare il voto dei meridionali però serve al Nord per svuotarlo del suo vero significato politico: questa volta, a differenza di 157 anni fa, non vogliono piu ascoltare le nostre grida di dolore (chi sa perchè i piemontesi, invece, le ascoltarono molto bene). E allora come finirà?Finirà che chi ha più potere economico e mediatico prevarra su chi ha meno diritti. Il Nord, che ha votato in massa per la Lega, non rinuncerà ai suoi privilegi e al controllo del potere e delle risorse del mezzogiorno. Quindi lo scenario più probabile è che Salvini diventi presidente del consiglio con buona pace dei meridionali, che a meno di sollevazioni popolari, continueranno ed essere sfruttati ed insultati.