La voce di Megaride

A-rieccoci..... Contrada!


di MARINA SALVADORE (faccia e firma)La notizia: “Bruno Contrada non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa perché, all'epoca dei fatti (1979-1988), il reato non «era sufficientementechiaro». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. Lo Stato italiano deveversare all'ex numero due del Sisde 10 mila euro per danni morali.”
Onestamente, non so da quale punto iniziare a commentare, tale è lo squallore della notizia che ai più innocenti sostenitori di Contrada sarà parsa una vittoria… A me pare uno sfottò e dei peggiori, uno sparare sulla Croce Rossa… Evidentemente, in gloria dell’anagrafe, è parso ai giudici extra moenia interpellati di dare un “contentino” a pie’ di capezzale ad un uomo molto anziano e troppo debilitato dai tristi pesi inflittigli dalla Legge Italiota che lo condannò per un reato non contemplato nei codici di procedura. Questo “omaggio” che arriva a fine-vita dopo un fine-pena scontato integralmente, è un’ulteriore umiliazione, inferta con lo spirito della manifesta beneficenza micragnosa ad un Uomo che avrebbe, infine, meritato – dopo tanti pitali di merda vischiosa versatigli addosso – la meritata pace del silenzio e dell’introspezione. Invece, di nuovo, a causa di questa cazzata salomonica di sentenza che tira la pietra e ritira, però, la mano, quasi blandendo, ecco di nuovo lo stanco Contrada riemergere alle cronache, al dileggio dei suoi detrattori, allo scherno del volgo decerebrato ma tuttologo qualificato, agli schermi dei televisori, dalle tivvù di ogni ordine e grado che insperatamente riempiono finalmente un “palinsesto di mestiere”, codificato sulla scialba routine; arma di distrazione di massa dalle effettive emergenze nazionali! Nulla da eccepire, anche se simile alla scoperta dell’acqua calda, l’enunciato della sentenza : «il reato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso è il risultato di un'evoluzione della giurisprudenza italiana posteriore all'epoca in cui lui avrebbe commesso i fatti per cui è stato condannato». Tutto qui?Contrada, ricordo, si era rivolto alla Corte di Strasburgo nel luglio del 2008 affermando che - in base all'articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani, che stabilisce il principio “nulla pena sine lege” -non avrebbe dovuto essere condannato perché «il reato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso è il risultato di un'evoluzione della giurisprudenza italiana posteriore all'epoca in cui lui avrebbe commesso i fatti per cui è stato condannato». Non solo! Il mio modesto blog, purtroppo molto noto nel periodo topico del caso Contrada e che per anni, nel silenzio complice della stampa di regime salvo rari casi, ha strombazzato fragorosamente ogni nuova, dirimendo ogni aspetto di ogni nuova stazione di quell’assurdo Golgota post golpe del ’92, il “caso” è stato trattato anche in qualità di Comitato Ufficiale per Bruno Contrada e ciò non mi ha risparmiato persecuzioni pubbliche e private con annessi danni; in quel blog c’è tutta una letteratura scientifica sull’iniquità del fantasioso reato per cui Bruno Contrada s’è fatto stoicamente, a differenza di italioti autentici criminali assassini, la sua bella GALERA senza sconti e senza marcette di suffragette con le fiaccole accese sul petto! Chi ancora lo avversa, pur non avendo scienza e coscienza dei fatti, è pregato di tacere, per il rispetto che si deve a chi ha pagato senza sconti una fattura per acquisti incauti fatti da altri a suo nome! Che dire dell’entità del risarcimento? Un’elemosina che offende la dignità di un Uomo che ha servito questo schifo di Paese, egregiamente, per tutta la vita! Ad una pin up cui il chirurgo plastico ha sbagliato le dimensioni delle tette, risarciscono per il danno estetico almeno dieci volte l’importo liquidato da sentenza ad un Uomo che ha rischiato la pelle e che ha sbattuto al gabbio centinaia di criminali mafiosi. Un uomo a favore del quale testimoniarono ben 140 autorevoli rappresentanti della Pubblica Amministrazione, peraltro mai perseguiti per falsa testimonianza (come si spiega?)… e che le testimonianze FALSE di quattro pseudo-pentiti , autentici pendagli da forca, inchiodarono sulla croce del Calvario. Al magnifico giga-robot transformer, tale, allora, PM Ingroia, nella sua novella veste di politico fallito e avvocato difensore di mafiosi, saremmo indotti a chiedere se, per analogia, di una sentenza in questi termini esposta dai giudici di Strasburgo (che vanificano, distruggendola, la sua accanita strategia accusatrice) non ne chiederebbe, ora, l’applicazione per i suoi illustri clienti!!! Sullo sfondo della tragedia del cosiddetto “dottor Morte”, si agita etereo e inafferrabile come sempre il noto dottor "Facile Grilletto”, di questi giorni molto chiacchierato, tale Di Gennaro che – ironia della sorte – ha sempre un destino concomitante a quello di Contrada. Non aggiungo altro. Il libero pensiero non è ancora considerato un reato. Prego vivamente perché a Contrada sia accordata in vita la revisione del suo Processo!Per il resto, con queste DOVUTE CONSIDERAZIONI, FRUTTO DELLA MIA COSCIENZA, mi espongo tranquillamente al pubblico ludibrio, ad altre persecuzioni che mi arrecheranno altri danni da aggiungere a quelli già patiti... NON ME NE FREGA UNA MAZZA! La vita è UNA e non la baratto per assimilarmi per convenienza di ignavia alla MASSA DEGLI ITALICI PECORONI SENZA DIGNITA'!