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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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"Questi" peggiori di "Quelli"!

Post n°779 pubblicato il 24 Agosto 2008 da vocedimegaride
 

14 AGOSTO 2008 Pontelandolfo ha detto ancora: No al Re!
Come per il Referendum del 2 Giugno 1946, ancora una volta Pontelandolfo ha detto No al Re ! ed ha scelto la Repubblica Italiana. Ancora una volta Pontelandolfo ha detto di No allo scialbo e triste Re “Franceschiello” che pur aveva sangue piemontese nella madre Maria Cristina di Savoia. Ancora una volta Pontelandolfo ha sposato i valori costituzionali di libertà della Repubblica Italiana ed ha detto di No agli slogan monarco-borbonici di “festa, farina e forca” ed ai sui inetti comandanti collusi con il governo piemontese.Ancora una volta “Franceschiello”, detto anche "Ciccillo" o "Lasagna", ed i sui cortigiani hanno assistito alla disfatta delle loro vere aspirazioni celate dietro la rievocazione dei fatti di Pontelandolfo del 14 Agosto 1861.Chi come noi pensava di partecipare alla commemorazione delle vittime civili dei fatti d’arme del 1861, è rimasto sbalordito ed in cuor suo mortificato nel veder sventolare le sole bandiere dei monarchici neoborboni, apparsi mascherati dietro la forma di associazione culturale, alla ricerca della buona anima meridionalista, appunto quella borbonica. Ancor più mortificante è stata la delusione per tutti quelli che non hanno visto sventolare alcuna bandiera italiana e che solo in seguito hanno appreso che l’organizzatore dell’evento, oltre ad essere coordinatore del gruppo politico di Forza Italia, nonché direttore del sito web pontelandolfonews è anche coordinatore del Comitato Due Sicilie.La delusione è continuata quando al grido di “Evviv’ o’ rre” si sono alzati gli applausi di alcuni ex amministratori, ormai nella parte e quindi, forse, non più consapevoli di quello a cui stavano assistendo. Comunque, al di là della Santa Messa e della deposizione della Corona in onore delle vittime civili del 1861, la manifestazione del 14 Agosto 2008 può sicuramente passare alla storia paesana come un assoluto insuccesso di chi ha pensato di poterla usare per “restaurare” il Regno delle due Sicilie. Chi si aspettava la folla di Pontelandolfo a inneggiare il re borbone è rimasto deluso. Solo una quarantina di pontelandolfesi, comprensivo degli organizzatori, dei congiunti e dei capi partito, hanno partecipato alla Santa Messa e alla deposizione della corona sul sagrato dell’Annunziata. Ancor meno erano presenti durante la breve “mise en scène” che si è tenuta nella piazzetta Concetta Biondi, vittima dei fatti d’arme del 1861, ove si è gridato “Evviv’ o’ rre”. Tanto pochi erano questi ultimi che all’occorrenza possono citarsi per appello scritto. Tutto ciò detto, l’Amministrazione Comunale, quale difensore dei più alti valori di libertà e democrazia dello Stato Repubblicano Italiana, depreca in maniera forte l’uso strumentale che si è fatto della manifestazione pubblica del 14 Agosto 2008, soprattutto perché destinataria del patrocinio morale dell’Ente rappresentato.Depreca oltre modo il comportamento di chi volutamente, utilizzando gli spazi e le forme istituzionali, ha cercato di trasformare la predetta commemorazione in un grande gratuito spot pubblicitario di bandiere Borboniche, intrise anche del germe piemontese. A questo punto, per amor di verità, bisogna assolutamente fare le precisazioni che seguono. Il protagonista della breve “mise en scène” di piazzetta C. Biondi, forse l’attore Enzo Morzillo, ha riferito, che la rappresentazione teatrale dei fatti d’arme del 1861 era già pronta, evidentemente perché è parte del bagaglio associativo dei neoborboni, vedi Casalduni (Luglio 2008), quindi bando a chi oggi vuol far credere che l’Amministrazione ha ostacolato tale teatro. Chi cita atti amministrativi a giustificazione delle proprie azioni deve sapere di cosa parla e prendersi la responsabilità di quello che dice. Nello specifico deve sapere che la delibera del C.C. n°19 del 02/10/2004 istituisce, tra le altre, la Giornata del Ricordo delle vittime dei fatti d’arme dell’agosto 1861, che per quanto riferito dal proponente, nonché da chi ha preso parte a quella seduta consiliare, riguarda anche i 45 soldati piemontesi che, pur essi vittime, messi in fuga da Pontelandolfo dalla banda di Cosimo Giordano, furono successivamente trucidati in territorio di Casalduni dalla banda di Angelo Pica. La stessa delibera, non prevedendo alcun protocollo ufficiale, lascia all’Amministrazione il compito di scegliere le date e le forme più idonee, perciò anche quella di affidarla, nel segno della democrazia più ampia, a chi ha poi dimostrato di non meritarla. A tal proposito, si può essere sicuri già da ora che la commemorazione solenne della Giornata del Ricordo delle vittime dei fatti d’arme dell’agosto 1861 si svolgerà in forma ufficiale per il 150° anniversario a cura dell’Amministrazione Comunale. Chi è stato parte delle Forze Armate dello Stato Repubblicano Italiano, quando parla di Ascari, invece di usare questo epiteto con toni dispregiativi, farebbe bene a ricordare a se stesso ed agli altri che essi, negli anni "30, costituivano un esercito di elite che, con propri ufficiali, era capace di sacrificarsi per l’allora causa italiana. È proprio vero, il momento più alto che un popolo possa toccare è quando onora i propri Padri, sicuramente non “Franceschiello” ed il suo esercito. Alla luce di quanto è successo prima, durante e dopo, il 14 Agosto 2008 è stata una giornata da dimenticare per tutti quelli che credono nella Repubblica Italiana, ma siamo convinti che lo debba essere maggiormente per chi ha occupato cariche istituzionali ed ha perciò rappresentato il Tricolore anche oltreoceano. Con quanto esposto fin qui, intendiamo chiudere definitivamente l’argomento in questione ed invitiamo tutti a spendere le loro migliori energie per favorire la crescita futura del nostro Comune nell’ITALIA REPUBBLICANA, compresa quella di una classe dirigente giovane, consapevole di dover crescere ancora, ma sicura di non essere inferiore a nessuno.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE - Il gruppo di maggioranza
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Abbiamo pubblicato integralmente lo sproloquio pieno di strafalcioni (l'impossibile parallelo tra i due plebisciti storici, ad esempio) e di livore degli ignoranti “piccoli politici crescono” di Pontelandolfo, che – evidentemente – nei primi anni ’70 di questa era ciucciavano ancora dalla tettarella quando il loro più illustre Primo Cittadino, il Sindaco Giuseppe Perugini lanciava una petizione popolare – peraltro inevasa - all’allora presidente della Repubblica per la riabilitazione delle vittime dei fatti d’arme dell’agosto 1861, anche e soprattutto per abolire il peso infamante di quel toponimo fantasioso ed offensivo che nello spocchioso gergo tricolore  sostituiva il nome proprio di PONTELANDOLFO con quello  di PAESE DI BRIGANTI. I poppanti sono, poi, cresciuti, hanno imparato a leggere ed a scrivere, a studiare la storia e la geografia ed è impossibile che durante le scorazzate paesane – non essendo Pontelandolfo una metropoli – non abbiano mai notato quella lapide commemorativa del 1973 con i nomi delle vittime di quel  massacro che recita: “Ignari Inermi ed Innocenti Vi travolse l’inconsulto sterminio che nell’agosto 1861 fece di questa terra un rogo consegnando alla Storia i vostri nomi che scolpiti volle oggi nel ferro Pontelandolfo custode di tal retaggio onde vincendo l’oblio dei secoli il sacrificio vostro si eterni ed ammonisca” 112 anni dopo quell’eccidio, il Sindaco di Pontelandolfo, comune di questa Repubblica, indisse un convegno rimasto celebre con gli amministratori pubblici di Casalduni, Auletta e S.Marco dei Cavoti, paesi anch’essi dolorosamente stuprati dagli invasori. Era presente a quell’agave anche un giovane Clemente Mastella: lo stesso che, poi, più ridanciano e tricolorico che mai, si ritrovò nel 1991, in qualità di sottosegretario per la Difesa, ad essere interpellato in aula parlamentare proprio sui massacri di Pontelandolfo e Casalduni dall’onorevole Angelo Manna , al quale rispose con certo sprezzo e ilarità!… Ma i “piccoli politici crescono”  ovvero la nouvelle vague globalizzata di Pontelandolfo non si prende neanche la briga di  andare a sfogliare qualche libro della corposa biblioteca identitaria del Municipio, curata amorevolmente, almeno fino a qualche anno fa dal nipote del “brigante”- patriota Donato Palladino, il prof. Gabriele nonché autore di pregevoli scritti sulla memoria storica di Pontelandolfo: io stessa, nel 2001, recensii  un suo bellissimo romanzo storico e m’incaricai di portarne una copia all’allora regista identitario Pino Tordiglione per realizzarne un documentario… ma non se n’è fatto niente:  il regista è stato rapito prima dai Santi "lazzari e mauriziani" sabaudi eppoi dagli Americani e lavora sotto l’insegna tricolore con molta gratificazione e riscotendo il successo che merita, insperabile se avesse fatto il reazionario!… Il documento partorito dalle fervide menti del gruppo di maggioranza  che governa la piccola Pontelandolfo  è più offensivo, per il Sud, della solita  filippica razzista padana, perché proviene dagli eredi di quei martiri IGNARI INERMI INNOCENTI, come recita la lapide… che pur di non mollare l'osso delle commemorazioni dei morti, strumentali alla politica - un po' come fanno le novelle associazioni di vittime della mafia -  assumono i toni volutamente lesivi della dignità altrui, ravvisabili soprattutto in quel “Francischiello” lanciato più volte come un fendente  per stracciare le carni vive degli oppositori pacchianamente definiti "monarchici", per suscitare la loro rabbia perché insorgano violentemente e passino, così, dalla parte del torto, basta da solo a qualificare queste menti da ragioniere che, come si legge in finale del medesimo documento, si svelano.Essendo amministratori di un sito storico tra i più noti dell’epopea unitaria, già si stanno leccando i baffi per la TORTA di finanziamenti che pioveranno su tutta Italia per gli organizzatori dei grandi eventi collegati  al delirio del 150esimo dell’Unità nel 2011… occorre quindi rendere IGNARI e INERMI tutti coloro che potrebbero rovinargli la festa e prenderli a TORTE IN FACCIA! “Piastre! Piastre!” gridavano in quel 14 agosto 1861 i bersaglieri piemontesi, mentre  trucidavano, fucilavano, stupravano, incendiavano…
Questi, sono peggiori di quelli!.. e, da come si evince, sono la maggioranza di Pontelandolfo: ciò è molto triste!
Marina Salvadore 

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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