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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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GUERRA SIA!

Post n°505 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da vocedimegaride
 

riceviamo notizie incredibili ed un invito dall'amico, illustre avvocato Giuseppe Lipera, in merito agli esiti della vergognosa odissea di Bruno Contrada. Se non ci fossero di mezzo la vita e la dignità di un uomo il documento che vi sottoponiamo rasenterebbe la comica del teatro della Commedia dell'Arte. Siete invitati TUTTI a premere l'acceleratore mass mediatico ed a divulgare questa vergogna nazionale. Abbiate il coraggio di schierarvi, a prescindere dal colore politico, per il ripristino e la salvaguardia  del DIRITTO contro la MENZOGNA istituzionale!  Le cronache giudiziarie degli ultimi decenni vi siano di monito  (Marina Salvadore).
"Trasmetto in allegato e qui di seguito l’ordinanza emessa il 12 dicembre (notificata il 14/12/07) dal Magistrato di Sorveglianza di S. M. Capua Vetere. Il provvedimento di cui sopra evidenzia da un lato che il dott. Bruno Contrada, 76 anni e passa, sta morendo ma dall’altro che deve comunque rimanere in carcere.  Il rigetto sinanco della detenzione domiciliare è a dir poco sconcertante.Domani 18 dicembre 2007, conferenza stampa presso lo Studio Lipera di Catania, ove verranno esplicitate le immediate iniziative dei difensori di Bruno Contrada (vittima di un errore giudiziario), dal titolo
CONTRADA MUORE E LO STATO HA IL CUORE DELLA PIETRA "
Avv. Giuseppe Lipera - Avv. Grazia Coco sost. - Avv. Claudia Branciforti sost.
139/07 R.G. S/19 - UFFICIO DI SORVEGLIANZA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE -DIFFERIMENTO PROVVISORIO DELL’ESECUZIONE - (art. 684 c.p.p) - Il Magistrato di Sorveglianza
Letta l’istanza di differimento dell’esecuzione della pena detentiva proposta nell’interesse di CONTRADA Bruno nato a Napoli il 2/9/1931, detenuto presso il Carcere Militare di S. Maria C.V., condannato con sentenza  della C. Appello di Palermo del 25/2/06 alla pena di aa. 10 di reclusione per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. con fine pena all’1/10/2014
                                                                                 OSSERVA
la gravità della malattia in presenza della quale può essere disposto il differimento della esecuzione della pena, ai sensi dell’art. 147 c.p., rileva allorquando dia luogo ad una situazione di incompatibilità con lo stato di detenzione, nel senso che tale stato renda impossibile o eccessivamente difficile il ricorso ai trattamenti sanitari necessari a fronteggiare adeguatamente i danni  o i pericoli che la malattia stessa produce, pur tenendo conto delle possibilità offerte, anche in costanza del regime detentivo, di attuare gli interventi diagnostici e terapeutici richiesti dalle circostanze o mediante il servizio sanitario di cui ciascun istituto deve essere obbligatoriamente dotato, ovvero mediante il ricovero in centri clinici dell’amministrazione penitenziaria, ovvero ancora mediante il ricovero in luoghi esterni di cura ai sensi dell’art. 11 ord. pen.: non basta, inoltre, che l’infermità fisica menomi in misura rilevante la salute del soggetto in espiazione di pena ma è necessario che la stessa, oltre a non poter essere adeguatamente curata presso i centri clinici carcerari o con l’eventuale trasferimento del detenuto in ambienti sanitari esterni, raggiunga un livello tale da collidere con il senso di umanità e con il principio di tutela della salute, garantiti costituzionalmente.
Ciò premesso, va evidenziato che dalla relazione sanitaria in atti si evince che nei confronti del Contrada è espresso il “seguente giudizio diagnostico:
1) esiti gliotico malacici di ischemia cerebrale in regione occipito-temporale destra, realizzante deficit perimetrico bilaterale di tipo emianopsico e sindrome vertiginosa, segni strumentali di atrofia cerebrale e cerebellare;
2) esiti di neuropatia ottica O.S. di verosimile natura ischemica, in soggetto con cataratta corticale in evoluzione O.D., esiti di pregresso intervento di cataratta con pseudoafachia chirurgica O.S.;
3) cardiopatia ipertensiva in attuale mediocre compenso emodinamico, in soggetto con segni di aterosclerosi vasale diffusa, più evidenti in sede sovra-aortica;
4) diabete mellito tipo 2 in attuale trattamento dietetico;
5) ipertrofia prostatica clinicamente e PSA benigna in fase di scompenso detrusoriale;
6) brocopneumopatia cronica ostruttiva di discreta entità, in soggetto con attendile lipoma alla base emitorace sinistro;
7) eczema diffuso e sudante, a carattere cronico recidivante, di verosimile natura atopica;
8) grastroduodenite cronica in soggetto con litiasi colecistica;
9) artrosi polidistrettuale, periartrite post/traumatica spalla destra con limitazione funzionale;
10) stato iponutrizione in soggetto ultrasettantenne in mediocri condizioni generali e con disturbo depressivo.
Segnatamente al giudizio circa l’eventuale incompatibilità delle malattie lamentate dal detenuto con il regime carcerario, si possono esprimere le seguenti considerazioni.Trattasi di un quadro pluripatologico complesso, in cui convergono numerose infermità, di cui alcune ad elevata valenza, in un soggetto ultrasettantenne.
In particolare il detenuto, portatore di esiti di accidente cerebrovascolare documentato strumentalmente con esami neuroradiologici e realizzante da un punto di vista clinico una compromissione della visione (emianopsia bilaterale) e intensa sintomatologia vertiginosa, con disturbi dell’equilibrio e deambulazione precauzionale per proteggersi dalle eventuali cadute.
Nel caso di specie, tenuto conto della anamnesi e del quadro clinico ipertensivo, esiste un rischio di recidiva di evento lesivo cerebrale, non preventivabile riguardo all’epoca di presentazione ma imprevedibile e instabile, dal punto di vista del controllo sintomatologico, soprattutto in un ambiente carcerario, ancorché con adeguata protezione terapeutica.
La cardiopatia ipertensiva espone altresì, con modalità analoghe a quelle su riportate, a eventi ischemici cardiaci cui potrebbe conseguire anche un esito infausto.
Il diabete mellito, benché sia attualmente in sufficiente compenso metabolico, necessita, per non peggiorare ulteriormente, dell’osservanza di una dieta regolare e specifica, come prescritto dallo specialista diabetologo tale malattia, altresì, ha tra le sue complicazioni, oltre a noti disturbi dell’omeostasi glucidica, con pericolose crisi ipo/iperglicemiche, manifestazioni di sofferenza vascolare micro/macroangiopatica, con aggravio del quadro di vasculopatia aterosclerotica già presente e amplificazione del rischio cardiovascolare.
Da non sottovalutare l’età avanzata del richiedente (settantasette anni) e le mediocri condizioni generali con complessiva perdita di peso (undici chili in cinque mesi), verosimilmente non procurata,  ma piuttosto derivante dal quadro clinico sudescritto e dal disturbo depressivo reattivo a regime detentivo.
Le ulteriori patologie citate in  diagnosi rendono ulteriormente problematica la gestione clinica del paziente.
Tutte le malattie presentate, in un contesto di avanzata senescenza, assumono rilevanze clinica maggiore rispetto alle possibili complicanze.
Alla luce di quanto suesposto, ancorché le patologie presentate dal detenuto Contrada Bruno non configurino una condizione di imminente pericolo di vita, si ritiene secondo scienza e coscienza, che lo stato detentivo costituisca una prevedibile causa di grave peggioramento delle condizioni dello stesso, e che pertanto esista una effettiva condizione di non compatibilità con il regime carcerario delle malattie sofferte, suscettibili di cure e trattamenti vari ed  articolati, a carattere di continuità, verosimilmente più efficaci se prestati in ambiente domiciliare esterno, che non nelle istituzioni carcerarie”.
Tale diagnosi non risulta peraltro smentita dalle perizie di parte acquisite agli atti che, anzi, risultano pronunziarsi sostanzialmente negli stessi termini.
Il Prof. Buscami infatti conclude “è ragionevole affermare che le condizioni cliniche del Dott. Bruno Contrada siano incompatibili con il regime di detenzione carceraria in quanto in grado di influenzare sfavorevolmente l’elevatissimo rischio cardiovascolare e di impedire il corretto trattamento della malattia diabetica e nutrizionale” e negli stessi termini conclude il Dott. Antonio Calmieri.
In ragione di quanto chiarito in premessa non può però dirsi, alla luce della diagnosi sopra riportata, che le patologie da cui è affetto il Contrada siano, allo stato, gravi e non trattabili in ambiente carcerario, pur se necessitano di una continuo monitoraggio che viene garantito con il frequente ricorso al ricovero ex art. 11 l.p. e di una costante attenzione da parte della struttura sanitaria dell’istituto.
Nulla può poi osservare questa A.G. in merito alla detenzione domiciliare, stante l’ostatività del reato in esecuzione che non consente una pronuncia nel  merito in fase provvisoria.
Letto l’art. 684 comma 2 c.p.p.
Rigetta L’istanza di differimento della pena proposta nell’interesse di Bruno Contrada s.g.
Dispone L’immediata trasmissione degli atti al Tribunale di Sorveglianza di Napoli per quanto di competenza. S.Maria C.V. lì 12/12/07
F.to Il Magistrato di Sorveglianza
D.ssa Daniela Della Pietra
(in foto: 1-avv. Giuseppe Lipera; 2-dott. Bruno Contrada)

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

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I consigli di bellezza
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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