La Sdraio

La foresta dei sogni


Gus Van Sant è uno a posto, uno che da anni si barcamena tra cose un po' "ua' fra' mo faccio una cosa più sperimentale con la componente onirica e il flusso di coscienza e la ripresa fatta un poco così che poi a Toronto spacco tutto" e cose invece un poco più convenzionali ma di buon mestiere come Milk e Promised Land.In quest'ultimo filone arriva "La foresta dei sogni", dove già a partire dal fatto che c'è Matthew mcCommecazzschiam capisci che ci saranno atroci sofferenze e dolore inenarrabile (per lui). Insomma, per onorare una promessa alla moglie va a fare un fatto in Giappone dove la componente di ambientazione (la foresta del titolo) salva il salvabile del film. Poi quello che accade (nella foresta) fa a cazzotti con tutti i meccanismi che entrano in gioco nella mente di ognuno. E va a finire che ti vedi il film solo perché è troppo tardi per iniziarne un altro. Vabbeh, riprovaci Gus.