LO SCATOLONE...

BODY LANGUAGE DE NOIALTRI


Se la lingua italiana non se la passa proprio bene non si può dire lo stesso della nostra innata comunicabilità e cioè che che gli italiani in generale sono dei grandi comunicatori. Certo non sapremo proprio bene le lingue, inclusa la nostra, ma... a versi e a gesti sappiamo essere piuttosto espliciti. Sui versi, innocue modulazioni della voce, in qualche posto in Italia come a Napoli, sappiamo costruire intere conversazioni. Io nel mio piccolo ieri durante un aperitivo con amici, fra i quali c'era una ragazza messicana appena arrivata nella penisola, ho dato il mio personale contributo alla causa, tenendo una lezione di body language. Sì perchè al secondo bicchiere di vino, un ottimo dolcetto d'alba, ci siamo sciolti tutti, messicanina compresa. Siamo partiti da paragoni lessicali dei nostri idiomi latini, somiglianze e differenze, per poi arrivare al linguaggio più antico del mondo... quello del corpo. Primo shock: loro non gesticolano... non so come facciano, ma non lo fanno e anzi la ragazza, Gabriela era piuttosto divertita da come farcissi le mie conversazioni con le mani che parlavano più della bocca. Il primo gesto su cui ha chiesto interpretazione è stato lo scuotimento avanti  e indietro delle dita raggruppate.... era un semplice: "cosa?" per poi arrivare al plateale allargamento delle braccia da farsi con rassegnazione per un "così è...pazienza". Abbiamo riso molto sulle corna e sulla sottile differenza tra quelle e l'internazionale I LUV U, così simili ma profondamente diversi. Ci siamo cimentati dal classico strofinamento del mento per dire "non mi importa" a le mani che battono una sull'altra per invitare altri ad andarsene. Pare che fra tanti gesti conoscesse solo il dito medio... che varca i confini mondiali, pure brutto no?. Mentre c'ha proprio resi fieri quando ha capito la sottile differenza del gesto dell'ombrello che fatto in una conversazione fra amici serve a ribadire un diniego a far qualcosa... fatto a terzi... beh è un insulto.L'unico dubbio? Che confonde un tantino il gesto dell'andar via con... quello di si insomma avete capito.