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ASPETTANDO GODOT

Post n°1217 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da kiwai

 

Vladimir ed Estragone stanno aspettando su una desolata strada di campagna un certo "Signor Godot". Ma Godot non appare mai sulla scena, e nulla si sa sul suo conto. Godot "oggi non verrà, ma verrà domani".

I due dopo una lunga attesa, si dicono: "E ora? Possiamo andare?” - "Sì, andiamo” … ma  non si muovono.

È sempre così in Italia.

13 febbraio 2015  Gentiloni (per nostra disgrazia, ministro degli esteri):

“la situazione si sta deteriorando … L’Italia è pronta a combattere in Libia nel quadro della legalità internazionale"

18 febbraio 2015 Gentiloni (per nostra disgrazia, ministro degli esteri):

“Situazione grave, ma no a crociata. Unica soluzione è politica … Chiediamo alla comunità diplomatica di aumentare gli sforzi”.

Poi la macabra freddura:

“la speranza migliore per i libici è la formazione di un governo di unità nazionale”.

Con due governi, il califfato all’attacco e decine di bande tribali impegnate nel tutti contro tutti … davvero una bella prospettiva. 

Intanto, quel tal Bernardino León, inviato dalle Nazioni Unite che vaga da mesi in Libia senza combinare un cazzo ..  ha ottenuto da quell’ameba del segretario Onu Ban Ki Moon “altri giorni” per portare avanti il negoziato.

Mistero della fede.

Mentre l’Egitto, unico stato ad aver reagito agli assassini, non ha ottenuto altro che solidarietà e qualche pacca sulle spalle, ma non aiuti concreti per la difesa dei propri confini. 

Le Nazioni Unite, un ente in preda all’atarassia e alla Sindrome di Kleine-Levin, rara malattia che consiste nell’ipersonnia e nella fame patologica (di soldi), predica anche per la Libia il solito refrain di una “soluzione politica” o meglio “diplomatica”.

Dunque, la linea generale odierna è attendere, magari per scoprire solo più avanti che una soluzione politica in Libia in queste condizioni non esiste ….   

Così, anche il governo di Roma si adegua e, aspettando Godot, si ritrova con un nulla di fatto in mano e con nuovi imminenti sbarchi clandestini ... senza né la forza, né la volontà di agire.

The show must go on.

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

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