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IL PESCE PUZZA DALLA TESTA

Post n°1192 pubblicato il 08 Giugno 2014 da kiwai
 

Sapete chi è Sergio Santoro?

I pennivendoli nostrani, sempre impegnati a scoprire i più fantasiosi retroscena, hanno dedicato solo poche righe alle sue dichiarazioni …

SergioSantoro è il presidente dell'Autorità garante per la vigilanza dei contratti pubblici. 

Lo so, in Itaglia ci sono talmente tanti “Garanti del nulla” che è difficile tenere il conto … ma questa Autorità avrebbe il compito di “controllare” la regolarità degli appalti pubblici. 

Vabbè, esisterebbe anche la Corte dei Conti che, più o meno dovrebbe fare la stessa cosa .. ma Autorità più, Autorità meno …. una poltrona e uno stipendiuccio non si nega a nessuno (se sei amico degli amici) …

 

Visitare il sito di questa Autorità (come per quasi tutte le altre) è quantomeno deprimente. 

Qualsiasi informazione di trasparenza è prudenzialmente “criptata” e riservata agli addetti ai lavori … per il resto è la solita zuppa di normative, circolari, deliberazioni e puttanate varie che costituiscono la quintessenza dell’italica burocrazia … insomma un carrozzone.

 

Ma l’allarme scattato con lo scandalo Expo ha improvvisamente risvegliato dal letargo il suddetto “presidente” … che, a scanso di equivoci, se n’è uscito con una vera e propria bomba: 

"Ben 82 disposizioni del Codice degli appalti sono state abrogate con quattro ordinanze della Presidenza del Consiglio, così hanno escluso noi e la Corte dei conti da ogni tipo di reale controllo".

 

Ricordate quel regime giuridico “dei famigerati grandi eventi” modello Bertolaso che la sinistra aveva denunciato ai quattro venti come una delle peggiori mascalzonate del B. ???
 

Con la legge 27/2012 sulle liberalizzazioni, l’austero salvatore della patria il professor Mortis, aveva (apparentemente) soppresso i poteri speciali per gli interventi “d’urgenza” (Expo compreso) … ma, successive “ordinanze della Presidenza del Consiglio” (tutte da attribuire al suo governo clandestino e a quello del suo compare Letta) di fatto hanno messo in atto una gigantesca deroga ai controlli e alla vigilanza dell'Expo milanese movimentando “d’urgenza” mezzo miliardo di denaro pubblico senza che nessuno degli enti preposti al controllo avesse gli strumenti per vigilare.

 

Per chi volesse le prove: 

http://www.palazzochigi.it/GovernoInforma/Dossier/EXPO_2015_DICA/normativa

_expo_2015/elenco_normativa_ordine_cronologico.html


E naturalmente i parrucconi nostrani fingono di non sapere nulla di queste“ordinanze” !!!

 

Mentre imperversano gli scandali, tutti hanno la loro ricetta:  

Renzi vuole il DASPO (Greganty a carogna) … 

Grasso, da bravo parruccone, vuole che se ne occupi l’Antimafia (quella della Bindi) …
Ma nessuno si ricorda che nel lontano febbraio 1994 il governo Berlusconi varò una legge sugli appalti, meglio conosciuta come legge Merloni … nel cui testo originale c’era un articolo fondamentale: 
quello che riduceva il numero abnorme di soggetti pubblici titolari del potere di appaltare opere pubbliche. 
Dovevano essere 20 in tutto, uno per Regione e sottoposti a rigidi controlli, spinti fino alle dichiarazioni patrimoniali dei funzionari e dei loro familiari. (ancora una volta ilGrullo scopre l’acqua calda). 

Quella norma fu cancellata:  

"Tutte le forze politiche erano contrarie" dice Luigi Giampaolino, l'expresidente della Corte dei Conti.  

E così nel nostro Paese si contano 33 mila stazioni appaltanti:
dai piccoliComuni ai ministeri, passando per le università, i consorzi di bonifica, le comunità montante in un dedalo di nome incomprensibili … 
 

"Un brodo di coltura ideale per la corruzione"
 

Secondo voi è un caso che vecchie glorie di Tangentopoli tornate alla ribalta, abbiano potuto tranquillamente spartirsi la torta? 

E’ ancora un caso che Maltauro,“l’imprenditore appalta tutto” di Expo, sia anche lui una “vecchia gloria” di Mani Pulite ???

 

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.

 
 

 
 
 

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