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CRONACHE DEL DISASTRO

Post n°772 pubblicato il 20 Maggio 2012 da kiwai
 
Tag: tasse

 

15.5.2012 - Spread a 450 (rendimento al 6%), Piazza affari perde il 2,5% , euro sotto 1,28 sul dollaro. 

Casini se la prende con le agenzie di rating per il declassamento delle banche e denuncia un “disegno criminale” ma solo pochi mesi fa il problema era la “credibilità del governo”.

 

Monti, incapace di realizzare vere riforme e di tagliare la spesa, ormai punta tutte le sue carte sull’Europa per vedere di strappare un ammorbidimento del “fiscal compact”, tramite deroghe che permettano di scomputare dal rapporto deficit/Pil le spese per investimenti “produttivi”.

 

Se, come e quando succederà poco importa … intanto la recessione sta mordendo e buttando nel cesso le ottimistiche previsioni del governo.

Le stime dell'Istat sul Pil nel I trimestre 2012, parlano chiaro: un impietoso -0,8% sul trimestre precedente e -1,3% rispetto al I trimestre 2011, in un solo trimestre abbiamo già perso più di quanto secondo la previsione dei “professori” avremmo dovuto perdere in tutto il 2012 (-1,2%).

E devono ancora arrivare gli effetti recessivi dell'Imu e dell'aumento dell'Iva a ottobre.

 

E allora?

Una risposta l’ho trovata in questo articolo di Davide Giacalone , di cui riporto sinteticamente uno stralcio:

 

“ Da destra a sinistra, da sopra a sotto il dimenarsi è inconcludente perché tutto interno ad un modello culturale sbagliato, quello secondo cui per rilanciare il mercato ci vuole più Stato.

 

La falsa soluzione, che vorrebbe chiudere con l’era del “liberismo selvaggio” (ma quando mai c’è stata?), per chiedere allo Stato di rimediare ai fallimenti del mercato, è una strada suicida, perché quello cui assistiamo è l’opposto: il fallimento dello Stato che tassa e spende.

 

Il governo, auspicabilmente politico e regolare, dovrebbe piantarla di pensare alla tassazione del patrimonio privato e dedicarsi alla dismissione di quello pubblico. Da lì verrebbero risorse aggiuntive, con le quali abbattere il debito e rilanciare gli investimenti pubblici nelle infrastrutture.

Questa è l’unica strada per conciliare rigore e crescita, perché porta a minore spesa e minore prelievo fiscale.

 

Come capita a molti giochetti d’enigmistica, la soluzione non è difficile, quando poi è svelata a tutti pare ovvia, ma non ci si arriva perché si adotta un modello culturale, un modo di pensare sbagliato.

 

Non ci serve più crescita indotta da ulteriore dilagare della mano pubblica, ma più libertà portata da minore invasività statale; al tempo stesso ci servono più investimenti pubblici, ma non alimentati dal gettito fiscale, bensì dalla vendita di un immenso e improduttivo patrimonio pubblico. “

 

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

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