Creato da kiwai il 24/12/2009

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A.D. MDCXLVII d.c. ???

Post n°759 pubblicato il 12 Maggio 2012 da kiwai
 

 

Il 1647 è l’anno in cui la popolazione di Napoli insorse contro la politica economico-sociale e la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo.

 

Talvolta ho l’impressione di non essere il cittadino di uno stato democratico del ventunesimo secolo ma di vivere in una monarchia di tre secoli e mezzo fa … di respirare una sorta di “regressione socio-culturale” che sta permeando la mentalità diffusa degli italiani trasformandoli in una massa di “lazzari” in cerca di una Masaniello qualsiasi …

 

Certo la situazione non è allegra, ma che il crollo del Muro di Berlino e il fragoroso tonfo dell’ideologia marxista, dopo quella tragica del fascismo, potessero travolgere nella rovinosa caduta delle ideologie anche i fondamenti della cultura liberaldemocratica, anziché sancirne definitivamente la superiorità ideale, non lo avrei mai creduto possibile.

 

Dopo un breve periodo in cui tutti, dagli ex-fascisti agli ex-comunisti, si sono mascherati da liberali, oggi, certo a causa della crisi economica, è nuovamente di moda il modello statalista ..

 

Nel nome della lotta all’evasione fiscale, si azzera la libertà di tanti cittadini che non evadono, ma vedono il Moloch dello Stato che ficca il naso nei loro consumi, nelle loro relazioni personali, nel loro conto corrente, negli itinerari di viaggio, negli alberghi, negli aerei e nei treni che prenotano, persino nei regali e nell’uso del denaro …

Ma la libertà personale non è una fisima formalistica è un diritto naturale e rivendicarla non può essere strumentalmente equiparato a una forma di fiancheggiamento degli evasori fiscali.

 

Nel nome della guerra alla corruzione, ci vediamo imporre intercettazioni telefoniche a rete, a pioggia, a strascico … e ce le propinano come un indispensabile strumento giudiziario, che non sopporta limitazioni.

Se ci si azzarda a sostenere che è inaccettabile un potere che intercetta chiunque, anche chi non è indagato, e permette la pubblicazione (incontrollata, se non strumentale) di qualsiasi conversazione privata, anche se non configura alcun reato … scatta inesorabile il sospetto: sei un manutengolo dei corrotti, un servo della cricca, un amico degli affaristi, una marionetta nelle mani della politica.

 

Come se l’idea che lo “Stato di diritto” sia una «forma» di tutela dei cittadini dagli abusi di regimi autoritari, polizieschi e autocratici sia un’idea bizzarra, uno sciocco intralcio alla marcia trionfale del Bene e della Giustizia.

 

E l’individuo, il singolo, la persona?

Sono qualcosa da sacrificare senza indugi, nel nome di un principio superiore e intangibile?

Forse dovremmo riscoprire i principi fondanti del liberalismo.

Un liberale considera l'intervento dello Stato che limita i diritti individuali, alla vita, alla libertà, alla proprietà, come un arbitrio.

Già John Locke spiegava che nell'atto dell'istituire lo Stato civile, gli uomini non cedono al corpo politico alcun diritto, ma lo rendono tutore dei diritti di natura, delegando all’Istituzione il potere di emanare leggi positive che regolino l'esercizio della forza a difesa d'ognuno, a tutela della libertà, dell'uguaglianza, della vita e della proprietà dell'individuo.

Quando lo Stato viola la libertà dei cittadini, perde ogni legittimazione ..

lo stesso Locke definì la giustificazione etica della rivoluzione:

“il diritto di resistenza che ciascun individuo può e deve esercitare quando lo Stato agisce in contrasto con la volontà popolare od in contraddizione con i principi costituzionali.”

 

Che dite Monti avrà mai letto John Locke ?


 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.

 
 

 
 
 

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