anch'io

delusione, gioia e paura


Non so da dove cominciare, ma ciò che ho scritto nel titolo è ciò che, nell'ordine, ho provato il 7 agosto scorso, quando non ho potuto debuttare il ruolo di Alice poiché mi mancava na "ndicchia" per poter essere davvero pronta e in serata mi è stato comunicato che mio figlio stava entrando in sala operatoria per il tanto agognato trapianto.Ma cominciamo dall'inizio... Io ero a Oriveto dal 14 luglio impelagata tra prove e costumi.il 3 agosto mio figlio parte per le vacanze sul Gargano. A vieste prenota anche la dialisi quando va in vacanza.Appena arrivato scrive un post su fb con annessa foto di mare calmo:"Da questo momento in poi non mi chiamate per nessun motivo, tranne nel caso in cui:- arrivi il trapianto- ci sia una cospicua eredità- vi chiamiate Diletta Leotta"Il tempo di postare un piatto di spaghetti e un gioco aperitivo e il martedì 6 riceve la fatidica telefonata: domani mattina alle 6 devi essere al policlinico. Devi dializzare subito perché c'è un rene per te!5 minuti per realizzare ciò che la dottoressa ha appena detto ed eccolo di nuovo in auto, armi e bagagli per tornare a casa. alle 2,45 del 7 mi chiama e mi comunica la notiziona. Dice "faccio una doccia e vado al policlinico"Io gli rispondo che al mattino, sarei andata in agenzia a cambiare il biglietto del treno che avevo prenotato per il giorno 9. E lui tranquillo: "ma no, che vieni a fare... qui non ti fanno nemmeno entrare"E così io resto... il giorno prima mi avevano comunicato che non sarei stata io a cantare... la delusione era stata forte... questa notizia ha ribaltato il mio umore! Da delusione a gioia. 10 anni di dialisi sono un inferno. Dieci anni di attesa, anche.Ora si torna a vivere.Resto a Orvieto. Il giorno 8 ho un concerto. Intanto il 7, mio figlio lo trascorre in ospedale insieme ad altri 2 convocati (si, quando c'è un rene disponibile , vengono convocate più persone perché può sempre a ccadere che il primo, quello a cui era destinato il rene, sia impossibilitato ad affrontare l'intervento, per un imprevisto) e alla sua nuova ragazza (e si, da poco aveva trovato una ragazza che non si è spaventata per il suo stato di dializzato).Poverina... dopo poche settimane catapultata nel mondo della dialisi e dei trapianti!...Ogni tanto, Antonio mi comunica la scomodità delle sedie su cui sono seduti, la noia e l'ansia dell'attesa di tutti e tre i "candidati"Alle 23,30, mentre assisto allo spettacolo in teatro (mi ha aiutato ad allentare la tensione e sarebbe stato un disastro se io avessi dovuto cantare), Miriam, la sua ragazza, mi comunica che il rene è suo il cross match è negativo! Sta per entrare in sala operatoria!!Lo spettacolo era nell'intervallo tra il II e il III atto. Sono scoppiata a piangere per la gioia e la tensione e ho abbracciato il primo collega che mi sono trovata davanti!!!Alle 2,30 la dottoressa responsabile mi ha chiamato per dire che l'intervento era finito, che era stato effettuato dal primario in persona tornato apposta da una gita in barca e che tutto era andato bene (dal punto di vista chirurgico). Miriam mi ha fatto poi sapere che Antonio è tornato in stanza alle 4,30Per farla breve, il rene ha  iniziato a urinare  e questo è il primo passo.Nei giorni successivi, qualche problemino c'è stato, tanto che è rimaato in ospedale fino a giovedì scorso. Ma, in fondo, Anna, così Antonio ha voluto chiamare la sua donatrice mistriosa, sta facendo il suo dovere e siamo fiduciosi che cntinuerà sempre meglio e a lungo, anche se ha bisogno di un po' di rodaggio. Comunque vadano le cose, ad un mese dall'evento, io  ringrazio Anna per aver dato un'opportunità a mio figlio. La ringrazio per aver avuto la forza di donare. E credo di poter affermare, senza troppi dubbi, che sia una bella persona. Generosa.E la sua famiglia non dev'essere da meno.Se ha dei figli, dico loro di essere orgogliosi della loro mamma.Grazie, Anna!