Creato da: pa.oletta il 31/05/2010
ed è la vita che seduce...

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Lei ...

Passione d'infinito fascino
Anello a incastonar luce
Ode in onde d'orate
Leggiadra nel suo incedere
Alma a intarsiar amor...

Bogey

 

 

 

 
 

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a mio figlio - 12 marzo

Io li proteggo ancora
i ricordi che ho di te,
io ti proteggo ancora
e non importa dove sei tu,
io ti penso sempre.

 

 

 

Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.

         Ernest Hemingway

 
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Dicembre

Post n°347 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da pa.oletta
 
Tag: Vita

 

 

Ieri a Milano c’è stato poco sole, il cielo non era limpido e ha fatto tanto freddo.

Quel freddo umido che ti entra nelle ossa e per  chi  non lo conosce e non è abituato te la fa quasi odiare questa città.

Io non ci riesco.  E' la mia Milano.

L’adoro per come riesce ad accogliere sia i turisti e chi decide di arrivare qui nella speranza e consapevolezza di voler cambiare in meglio la propria vita, specie lavorativa.

Ieri a Milano c’è stata anche tanta nebbia. La tanto “temuta” nebbia della Val Padana.

In città trovo che la nebbia sia anche "romantica". Ti avvolge, te la senti addosso. Ti accoglie da quando nasci e ti segue per tutta la vita se vivi qui.  Molti non riescono a percepire cosa nasconde. Per esempio l’odore della terra che sale e t’invade se l’inspiri.  Un odore acre, umido ma mai fastidioso.

Dietro alla nebbia c’è sempre il sereno e svegliarsi con lei vuol dire sapere che arriverà il sole  dopo qualche ora. Quel sole invernale, tiepido, dove il bianco, il grigio e il blu colorano il cielo.

Nel pomeriggio ho camminato  molto in mezzo al traffico e immersa nei miei pensieri ho alzato gli occhi al cielo.

Vi ho trovato una scia, era quella di un aereo. Si perdeva fra le nuvole ed io guardandola mi sono persa a cercare la mia   pensando a certi momenti in cui nulla sembra impossibile.

In questi giorni c’è una melodia strana che risuona per le strade.

E' una musica allegra ma le sue note passano lentamente quasi volessero frenare l’euforia delle feste che verranno.

Nell'aria le canzoni natalizie suonate dagli artisti di strada, le vetrine addobbate a festa, le vie illuminate e in me uno strano turbamento che mi sale in gola.

Ho guardato le mie mani, non riuscivano a stare nella tasca del cappotto, si muovevano come se volessero danzare al passo di quella musica perdendosi in fantasie o desideri che solo la mia mente conosce.

Ho riguardato la scia dell’aereo.

Ci sto provando, a volare, a lasciarmi andare senza la paura di non avere un paracadute. Ci sto provando a vivere questa mia vita senza più paure.

Ho dei sogni che  occupano la mia mente e mi chiedo se non siano troppi o forse sono solo io che trattengo le mie emozioni per paura di prendere il volo.

Dicono che i sogni siano un’altra dimensione di noi e che sia giusto viverli.

E così ho sorriso perché contrariamente ad ogni mia logica le mani non hanno smesso di danzare.

 

 

 
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