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Se questo e' un uomo...

Post n°6771 pubblicato il 31 Luglio 2018 da manu78_it

Il 31 luglio 1919 nasceva Primo Levi

Se questo è un uomo è un’opera autobiografica che racconta il tempo passato da Primo Levi all’interno del lager di Monowitz. Fin dall’introduzione, e dalla poesia omonima al libro che l’accompagna, è chiaro che l’autore vuole rendere una testimonianza di quanto accaduto sena formulare nuovi capi d’accusa ma per fornire nuovi elementi di studio. L’approccio del racconto, infatti, non è squisitamente letterario, ma anche antropologico ed enografico: ci troviamo di fronte a parole che intendono descrivere in modo quasi scientifico le condizioni e le relazioni interpersonali che si vengono a creare in un ambiente in cui un gruppo di uomini ha il potere di privare un altro della propria dignità e dei propri diritti.

...Leggetelo assieme ai vostri figli. I ragazzi non possono non sapere gli orrori perpetrati.

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Aurora il 31/07/18 alle 10:14 via WEB
Hai ragione Manu, tutti!!! La vita nel lager è descritta da Primo Levi come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso. Torturati, costretti a soffrire ogni tipo di dolore, da quello fisico a quello mentale e morale, sempre più massacrante, le persone si trascinano nel campo di concentramento fino a non provare più emozioni. L’umiliazione è aberrante e mostra quanto la violenza sia banale e senza limiti.
 
mi_piaci15
mi_piaci15 il 31/07/18 alle 10:18 via WEB
Primo Levi nel libro oltre a raccontarsi, cerca di dare una spiegazione, una parvenza di ragionamento per trovare, se possibile, la causa che ha spinto degli essere umani ad annullare la personalità, l’individualità e l’esistenza dei loro simili.
 
mimma_serena
mimma_serena il 31/07/18 alle 10:22 via WEB
Storie che fanno rabbrividire: percorrere quel fango con i piedi doloranti, sentire freddo fino al tormento nelle ossa. Io ad Auschwitz non ci sono stata, ma ho vissuto le sue parole mentre le ho lette e pensate.
 
modi_1973
modi_1973 il 31/07/18 alle 10:30 via WEB
Vero,la storia insegna ;purtroppo l'uomo ha la memoria corta e la cattiveria é sempre in agguato...
 
stefano_75sc
stefano_75sc il 31/07/18 alle 10:39 via WEB
Testimonianza di quell'orrore senza fine che, per quanto ci si possa sforzare di comprendere, non riusciremo mai veramente a capire. Neanche lontanamente ad immaginare.
 
camile73_cb
camile73_cb il 31/07/18 alle 10:44 via WEB
La lettura di questo libro non fa altro che ricordarci quello che dovrebbe essere alla base della nostra umanità, e lo fa nel modo più brutale, mostrandoci quello che accade quando queste basi vengono a mancare. Primo Levi ci offre la sua testimonianza, paradossalmente distaccata, di quella che era la realtà dei Lager, quegli inferni in terra che hanno mietuto vittime senza distinzioni...
 
balou.3
balou.3 il 31/07/18 alle 10:46 via WEB
Ho letto diversi libri riguardo l'olocausto, ho visto documentari e ho ascoltato diversi racconti ma, Primo Levi, ha un modo lucido di narrare e analizzare le vicende e le persone che é comune a pochi scrittori. "Se questo é un uomo" é stato un viaggio alla scoperta della crudeltà umana, della cattiveria allo stato puro, dei pregiudizi infondati. Esseri umani ridotti ad essere fantasmi di sé stessi, a lavorare per tentare di sopravvive, donne non più tali e uomini non più virili. Un libro scritto per il bisogno di comunicare agli altri ciò che davvero sono stati i campi di sterminio. Consiglio vivamente la lettura di questo scritto di Levi, a tratti sentimentale per la tristezza trasmessa, a tratti critico per l'analisi sociale delle persone.
 
agnese_740
agnese_740 il 31/07/18 alle 10:49 via WEB
Uno di quei libri che fanno rivoltarsi nel letto, che ti impediscono di addormentarti subito, che ti fanno mangiare tutto sino all'ultimo boccone. E' una lezione di vita. E' una storia, niente di più, niente di meno: ed è proprio la semplicità e la freddezza di spirito con cui sbatte in faccia questa dura realtà, che lascia senza parole. E sarà stato proprio questo l'effetto sperato.
 
cassandra_70bs
cassandra_70bs il 31/07/18 alle 10:52 via WEB
Levi in questo romanzo - documento scrive in modo quasi freddo ed estremamente razionale il suo percorso all'interno del campo di concentramento, offrendo un quadro perfetto di quella che fu la sua vita all'interno di Auschwitz, senza mai cadere in lamentele e sensazioni, con una lucidità che onestamente mi ha quasi lasciata perplessa. Il racconto nonostante le atrocità ormai note a tutti non è mai stucchevole e il tono con cui Levi lo descrive non è mai drammatico. Levi scrive come se ci stesse raccontando una sua giornata normale. E' sicuramente questa lucidità mentale che accompagna il romanzo, la caratteristica principale di Levi, caratteristica che ho apprezzato molto.
 
gabriele1970_it
gabriele1970_it il 31/07/18 alle 10:58 via WEB
La letteratura sull’olocausto è vastissima; e io dico. per fortuna. Nel senso che non esiste altra forma di umana consolazione che poter testimoniare e raccontare ciò che appare inconcepibile e difficilmente descrivibile. L’impulso che spinge Primo Levi a scrivere questo libro-verità, nasce, appunto, dal bisogno di narrare e far conoscere l’inferno vissuto in terra nel campo di sterminio di Auschwitz.
 
nottestellarev
nottestellarev il 31/07/18 alle 11:02 via WEB
Primo Levi sa benissimo di essere stato fortunato per quell’internamento che avviene in un periodo in cui, a causa della carenza di manodopera, i nazisti avevano deciso di allungare la vita di alcuni deportati per poterli sfruttare nel lavoro; infatti, l’essere un chimico gli consente di venir utilizzato nella fabbrica di gomma interna al lager. In tale orrendo contesto, di annichilimento dell’anima e di ogni forma di pietà umana, nasce e si consolida in Levi la brama e l’anelito in una letteratura di testimonianza da parte di chi è sopravvissuto che consiste non solo nel narrare, ma, principalmente, di essere ascoltato e creduto in quanto tutto ciò che ha vissuto si spinge al di là della comprensione umana.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Carlo il 31/07/18 alle 11:07 via WEB
Tralasciando lo stile ed i contenuti di questo romanzo che sono comunque interessantissimi e per nulla scontati, la cosa che più mi ha colpito, che più mi ha sorpreso è l'assenza in tutto il testo di qualche espressione di odio vero, di ricerca di vendetta contro i numerosi assassini o comunque colpevoli di tutto ciò da parte dell'autore/vittima. Come è possibile non provare odio, non desiderare vendetta per qualcuno che ha fatto così tanto male a noi e ad altri milioni di persone? Questa è una cosa su cui secondo me bisogna fermarsi a riflettere, da cui possiamo imparare davvero qualcosa di importante da applicare nella nostra vita di tutti i giorni.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
sonodipassaggio il 31/07/18 alle 11:12 via WEB
Si tratta sicuramente di uno dei libri più importanti, se non addirittura il più importante, di quel particolare filone letterario dedicato alla follia del Nazismo e alla tragedia dei campi di concentramento...
 
cesi_80
cesi_80 il 31/07/18 alle 11:15 via WEB
La sofferenza di Levi e dei suoi compagni ci arriva tutta, pagina dopo pagina, come ci arriva la speranza, quella speranza loro che non equivale altro che ad arrivare al domani. Un libro da leggere almeno una volta nella vita e non solo a scuola.... per non dimenticare!
 
anitadil_it
anitadil_it il 31/07/18 alle 11:18 via WEB
Questo libro è nato per far riflettere il lettore e per far si che non accada di nuovo un altro genocidio simile. L’autore in tutto il libro non esternerà mai nessuna espressione di cattiveria sui suoi aguzzini o su quello che ha passato nei mesi interminabili che ha trascorso all’interno del campo. Dovendo scegliere la citazione che mi ha colpito di più, mi sento di riportare questa frase “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.” proprio perché anche se i fatti descritti nel libro sono molto forti e talvolta il libro stesso è difficile da digerire bisogna che tutti lo leggano per poter comprendere tutto quello che i deportati han dovuto subire e per far sì che tutto ciò non accada un’altra volta...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Claudio il 31/07/18 alle 18:30 via WEB
Ma se l'autore era inabile ad ogni tipo di lavoro perché l'hanno lasciato in vita? Inoltre per quale motivo si fa propaganda scolastica da oltre 40 anni con un libro che non è neppure di storia?!!!E perché non parlano mai dei Gulag e di tutte le schifezze perpetrate dagli ex sovietici,dai comunisti,dagli americani inglesi,cinesi ecc ecc ecc?!!!
 
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