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Post n°8014 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it

Conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Sansone Vittorioso è tra le opere più celebri di Guido Reni e fiero simbolo del suo idealismo classicheggiante.

Il Sansone Vittorioso di Guido Reni, simbolo del bello ideale

È curioso pensare che il Sansone vittorioso di Guido Reni (Bologna, 1575 – 1642), una delle opere più famose del Seicento, oggi conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, in origine fosse destinato a decorare un camino: la tela infatti fu commissionata al grande artista da un nobile bolognese, il conte Francesco Maria Zambeccari, che la voleva come sovracamino per la sua residenza, e questo spiega anche l’originale e inusuale forma mistilinea del dipinto, con due volute che affiancano una centina lobata, una struttura che esalta la forza dell’eroe biblico (“il Sansone”, scrisse lo storico dell’arte Gian Carlo Cavalli, “appare come una statua vivente entro la nicchia premeditata”). L’opera fu realizzata tra il 1614 e il 1616 e rimase nella casa del conte fino al 1664, quando fu acquistata, grazie all’interessamento di un importante artista bolognese del tempo, Lorenzo Pasinelli, dall’arcivescovo di Bologna, Girolamo Boncompagni, il quale a sua volta, nell’anno della sua scomparsa e cioè il 1684, lasciò il Sansone vittorioso al Senato della città di Bologna. Le opere delle collezioni pubbliche di Bologna confluirono poi in gran parte nelle raccolte della Pinacoteca Nazionale di Bologna in età napoleonica, e ancora oggi possiamo ammirare l’opera nell’istituto di via Belle Arti, all’interno della sala dedicata proprio a Guido Reni.

 
 
 
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