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« anni 20 sotto attaccola testa dell' acqua »

Maria Angioni

Post n°1281 pubblicato il 20 Maggio 2021 da garden8
 

Maria Angioni una donna che racconta stranezze.

La pm che per un periodo, dall'ottobre 2004

al luglio 2005, indagò sulla scomparsa della

piccola Denise, sparita nel nulla

il primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo.

Oggi Maria Angioni fa la giudice del lavoro

a Sassari, ma ricorda ancora tutte "le stranezze"

accadute durante quella inchiesta, che dopo

17 anni lascia seri dubbi.

 Solo dopo mesi, Claudio Corona, il fratello della donna, fu sentito ma quel verbale di Sit era breve .Non c'era nulla.

Io rimasi basita".

Ma andiamo con ordine.

Maria Angioni fu assegnata al fascicolo

sulla scomparsa di Denise Pipitone,

solo nell'ottobre del 2004, cioè un

mese dopo la sparizione. All'epoca

il Procuratore capo era Silvio Sciuto.

"Il primo mese non ero assegnataria

dell'inchiesta  ricorda la magistrata

poi a ottobre del 2004 sono diventata

co-assegnataria con una delega limitata

ad alcuni settori, come quello dell'esoterismo

e della pedofilia. Perché si è cercato

a tappeto. Abbiamo fatto ricerche sui

pedofili, sugli esoterismi. Perché ricordo

che Mazara del Vallo è una zona dove

si fanno messe nere".

Nella fattispecie io dovrei enumerare le zone che usano 

le sette in Sicilia .

Guarda caso Mazara del Vallo viene evidenziata.

La signora Angioni guarda caso gli danno mandato 

per occuparsi di pedofilia e esoterismo che per 

i conoscitori dell' ambiente occultista significa

un caso massonico.

l'Angioni diventa la principale titolare

dell'inchiesta, con due pm, ancora

giovanissimi quindi non avvezzi a certe

cose e manipolabili , cioè Antonella Avila e

Marco Imperato, che lavoravano con me

e che sono rimasti dopo il mio

trasferimento a Cagliari". Ma Angioni

ha potuto seguire l'inchiesta solo per

meno di un anno. A fine luglio del 2005

è arrivato il trasferimento in Sardegna.

Ora andiamo all'ispezione nella casa di via Pirandello,

a Mazara del Vallo, dove abitava Anna

Corona e che ora è disabitata "fu fatta".

"Anche se non c'era il pozzo di cui si è

parlato ieri", dice la giudice. "Ricordo

perfettamente che l'ispezione fu fatta -

racconta all'Adnkronos - Io, una volta

che sono subentrata al pm titolare,

mi sono studiata tutto il fascicolo con

estrema attenzione. E mi ricordo che

l'ispezione era stata fatta". E aggiunge:

"Ma bisogna vedere come era stata

fatta.Io ho cercato di rifare le cose

più importanti, con la collaborazione

della sezione di Polizia Giudiziaria.

Erano appena tre persone, e c'era

un criminologo, Vincenzo Savatteri,

che è morto qualche anno fa, che

avevo nominato io dice la Pm Angioni .

Avevano la carta catastale ,controllo del 

perimetro esterno,scantinato ma quel pozzo non

lo ricordo esclama la pm Angioni .

Del pozzo ne parla  una persona

che segnala un garage a fianco 

dice la pm Angioni.

"Gli ultimi giorni, prima di andare

via dalla Procura di Marsala per

trasferirmi a Cagliari decisi di andare

a fare una attività a Ragusa.

Dovevamo farla solo con la Sezione

di Pg di cui mi fidavo e che ubbidivano

alle mie direttive. Ma, invece,

all'improvviso, dopo essere partiti

con la solita squadretta, scoprii

che sono venuti tutti con noi, a partire

dagli uomini del Commissariato di

Mazara fino al Comando dei Carabinieri,

che non avevo chiesto. Eravamo una

cinquantina di persone in tutto, dalle

iniziali cinque". Ma perché si aggiunsero

tutti questi poliziotti e carabinieri?

"Perché quando abbiamo avvisato i

colleghi di Ragusa che saremmo andati,

allora lo hanno fatto sapere ai comandi

di Carabinieri e Polizia e anche loro

volevano essere con noi. E lì mi successe

una cosa stranissima che mi ha

molto inquietato.

 "Avevamo sentito una intercettazione,

che ritenevamo molto importante

davvero inquietante- spiega -

Così andammo a Ragusa a sentire

alcune persone". Era il 22 luglio

del 2005. Il giorno prima dell'addio

di Maria Angioni alla Procura di Marsala.

"Una intera famiglia era stata sottoposta

a una intercettazione, in particolare

due donne - dice sempre all'Adnkronos

- Ma ecco che mentre stavo sentendo

a sommarie informazioni una persona,

arriva - in maniera inopportuna -

un esponente delle forze dell'ordine,

diverso dalla mia squadra di Polizia

Giudiziaria, che mi interruppe e dicendo

delle cose che avrebbe dovuto dire

in separata sede, e così ha bloccato

di fatto anche il flusso di informazioni

che stava provenendo dalla persona

interrogata. E quell'attività è morta lì. 

Poi una deposizione su una pianta grassa morta.

i magistrati andarono a Ragusa per

sentire alcune persone, appartenenti

a un nucleo familiare. Dall'intercettazion

e si sentì parlare di un omicidio.

Le cimici ascoltano: 'purtroppo è morta, è morta'

Insomma fatti strani omissioni e depistaggi.


 

 

 

 

 
 
 
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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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