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« la Luna di Robine io pago ? »

arancione eccetto un giudice

Post n°1219 pubblicato il 16 Febbraio 2021 da garden8
 

l'italia soffre ,l'italia con i colori del semaforo scelti dal Cts .

Intanto un giudice abusa del suo potere.

Il giudice etneo Nunzio Sarpietro, 68 anni,

presidente dell'ufficio dei Gip di Catania.

A Roma arriva il giudice Nunzio Sarpietro.

È il gup del processo per la nave

Gregoretti, quello che vede al momento

Matteo Salvini indagato per sequestro

di persona. Nonostante il pm abbia chiesto

per due volte l’archiviazione nei confronti

del leader della Lega, Sarpietro ha

ritenuto di sentire tutti i ministri coinvolti

nel caso. Oltre a Salvini, ovviamente.

Così, ha ascoltato Danilo Toninelli ed

Elisabetta Trenta. Così il 28 gennaio,

appunto, è la volta dell’allora presidente

del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo

Chigi. Sarpietro ne raccoglie le dichiarazioni

e poi esce su piazza Colonna abbandonandosi

ad una mini conferenza stampa poi molto

dibattuta, per il fatto che in piena crisi di governo,

e con il suo ruolo, aveva incensato Conte di

«rappresentare molto bene l’Italia».

Sarpietro sceglie un  ristorante di pesce.

Nonostante, sottolineiamo di nuovo,

fosse vietato dalle rigide disposizioni

del governo. Roma entra nel locale

e individua il giudice seduto in tavola

, nel locale vuoto, con la figlia ed

un altro giovane. Il dialogo che

segue è da commedia. 

«Giudice! - esordisce la “iena” -

se proprio lei con i ristoranti chiusi

in tutta Italia, in piena pandemia,

sta al ristorante a mangiare...»

E l’altro, sorpreso: «Guardi io sono

qua con mia figlia». Alle rimostranze

del giornalista, replica: «L’unico posto

in cui potevo stare con lei in un

momento tranquillo. E non è minimamente,

non c’è niente guardi...». Il confronto

continua, e Roma gli chiede un

commento sul fatto che magari molti

italiani (giustamente) vorrebbero

andare a pranzo o a cena con i famigliari

in zona arancione ma non lo fanno.

«Guardi - replica Sarpietro – io sono

in zona rossa in Sicilia, non vado a pranzo

fuori da una vita e sono un povero

disgraziato che non riesce a vedere

tantissimi amici che tra l’altro ho perso

con la pandemia». Poi, dopo altri scambi,

arriva la domanda delle domande.

«Non è grave - chiede Roma - che un

uomo di legge sia il primo a non rispettare

la legge?». Sarpietro risponde: «No,

non è un rispetto della legge e se c’è

una contravvenzione, se mi fa una

contravvenzione la pago, era previsto

anche così». E ancora, con la Iena che

incalza: «Guardi, non è che posso

trovarle delle scuse o delle giustificazioni

particolari, è una situazione in cui,

ripeto, per vedere mia figlia e tutto qua,

poi per il resto se ho sbagliato, ho

sbagliato, lo ammetto, confesso, ma questo

non porta nessun tipo di problema su

come uno fa il magistrato, mi creda».

resa

 
 
 
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Un blog di: garden8
Data di creazione: 28/10/2006
 

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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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